PELLA: “UN’AZIONE STRUTTURATA PER AFFRONTARE L’OBESITÀ”
L’On. Roberto Pella, promotore della legge, ha sottolineato: “Questa norma sarà fondamentale per avviare programmi di prevenzione, sensibilizzazione e cura. Lavoreremo per ridurre lo stigma, promuovere campagne educative e legare la prevenzione a eventi sportivi e sociali. È un traguardo costruito insieme ad associazioni e società scientifiche: da qui parte un’azione strutturata per affrontare con serietà una delle sfide sanitarie più urgenti del nostro tempo”.
ZANI (FIAO): “PARI DIGNITÀ NELL’ACCESSO ALLE CURE”
La Presidente di FIAO, Iris Zani, ha dichiarato: “Garantire pari dignità alle persone con obesità e favorire l’accesso alle terapie deve essere la priorità. È fondamentale che il Piano Nazionale Cronicità venga approvato al più presto e che l’obesità venga inserita nei LEA. Solo così potremo assicurare un reale cambiamento”.
Secondo Zani, il riconoscimento dell’obesità come malattia supera la visione ancora troppo legata alla responsabilità individuale e apre la strada a una presa in carico multidisciplinare e continuativa.
LINOCI: “MIGLIORARE L’ACCESSO ALLE CURE E LA PREVENZIONE”
Il Vicepresidente FIAO, Eligio Linoci, ha aggiunto: “L’approvazione di una legge come questa è fondamentale per garantire ai pazienti un migliore accesso alle cure e risorse economiche per azioni di prevenzione, soprattutto tra i più giovani. Consentirà inoltre di promuovere campagne di sensibilizzazione per far comprendere che l’obesità è una malattia e non una scelta di vita”.
LENZI E BUSETTO: “RICONOSCIMENTO FONDAMENTALE PER LA SALUTE PUBBLICA”
Il prof. Andrea Lenzi, Presidente del CNBBSV e del Health City Institute, ha dichiarato: “Il riconoscimento dell’obesità come malattia rappresenta una sfida imprescindibile per il futuro della sanità. Se non affrontata adeguatamente, avrà conseguenze gravi sul sistema sanitario e sulla società”. Il prof. Luca Busetto, Vicepresidente della European Association for the Study of Obesity, ha aggiunto: “L’obesità è una malattia complessa, influenzata da fattori genetici, ambientali e psicologici. Questa legge è un punto di svolta anche nella lotta contro lo stigma. È essenziale adottare un linguaggio corretto e rispettoso, come raccomandato dalla tassonomia dell’EASO”.
OBESITÀ IN ITALIA: UN PROBLEMA DI SALUTE PUBBLICA
La legge riconosce l’obesità come malattia cronica e istituisce un programma nazionale per prevenzione e cura, con particolare attenzione a bambini e adolescenti. Prevede inoltre la creazione di un Osservatorio nazionale e misure per favorire l’inclusione scolastica, lavorativa e sociale delle persone con obesità. In Italia il 47% della popolazione adulta è in eccesso di peso e oltre 6 milioni di persone (11,8%) vivono con obesità. Anche i più piccoli non sono risparmiati: circa un bambino su tre presenta sovrappeso o obesità, con una prevalenza del 27%.
UN PUNTO DI PARTENZA PER LA SANITÀ E LA SOCIETÀ
Il riconoscimento dell’obesità come malattia cronica restituisce dignità ai pazienti e chiama in causa l’intero sistema sanitario, educativo e sociale. Come ha ricordato Iris Zani, “questa legge non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza: ora serve garantirne l’attuazione, perché solo così le persone con obesità potranno contare davvero su un’assistenza equa, continuativa e libera da pregiudizi”.