Mangiare troppi cibi ultra-processati, come snack confezionati, piatti pronti e fast food, aumenta significativamente il rischio di problemi metabolici nei giovani, tra cui il prediabete, condizione caratterizzata da glicemia elevata che può anticipare lo sviluppo del diabete di tipo 2. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Nutrition and Metabolism, che ha seguito 85 giovani adulti tra i 17 e i 22 anni, con una storia di sovrappeso o obesità, monitorando dieta, glicemia e insulina nel corso di diversi anni.

IL RUOLO DEI CIBI ULTRA-PROCESSATI

Gli alimenti ultra-processati (UPF) sono prodotti industriali composti principalmente da zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale, spesso arricchiti con aromi, coloranti o emulsionanti per migliorarne gusto, stabilità e durata. Tra questi rientrano bevande zuccherate, snack confezionati, pizze pronte, margarine e salumi. Lo studio ha mostrato che ogni aumento del 10% del consumo di UPF tra due rilevazioni longitudinali è associato a un aumento del 51% del rischio di prediabete e addirittura a un aumento del 158% del rischio di alterata tolleranza al glucosio.

IMPATTO SULLA REGOLAZIONE DEL GLUCOSIO E L’INSULINO-RESISTENZA

Non si tratta solo di numeri sulla glicemia: i ricercatori hanno misurato dettagliatamente la risposta insulinica mediante test OGTT (Oral Glucose Tolerance Test, un test diagnostico che valuta la capacità del corpo di regolare i livelli di glucosio dopo aver ingerito una soluzione di glucosio e indici di sensibilità insulinica, ndr), come HOMA-IR, HOMA-β e l’indice di Matsuda (strumenti matematici che utilizzano i dati di glicemia e insulinemia a digiuno per valutare l’insulino-resistenza, ndr). I risultati evidenziano che un consumo elevato di UPF aumenta l’insulina a digiuno e a due ore, riduce la sensibilità all’insulina e favorisce l’insulino-resistenza, uno dei principali meccanismi fisiologici che portano al diabete di tipo 2.

CORPO, PESO E ADIPOSITÀ

Lo studio ha valutato anche composizione corporea e massa grassa mediante DEXA (Dual-Energy X-ray Absorptiometry: un esame diagnostico non invasivo che utilizza raggi X a bassa dose per misurare la densità minerale ossea, la massa muscolare e quella grassa, ndr). Seppur limitate ad un piccolo campione, le tendenze osservate confermano che un consumo elevato di UPF favorisce l’aumento di peso e l’adiposità, elementi strettamente collegati allo sviluppo del diabete.

PERCHÉ È IMPORTANTE INTERVENIRE PRECOCEMENTE

Il diabete di tipo 2 tra i giovani adulti è in aumento e le abitudini alimentari scorrette possono avere effetti duraturi. Limitare il consumo di UPF fin dall’adolescenza e nei primi anni di vita adulta rappresenta una strategia efficace per prevenire il prediabete e ridurre l’insulino-resistenza. L’attenzione non deve concentrarsi solo sulla quantità di cibo, ma sulla qualità: zuccheri aggiunti, grassi saturi e sale presenti negli UPF giocano un ruolo chiave nello sviluppo di malattie metaboliche.

 

Riproduzione riservata ©