Addio pungidito e sensori sottocutanei: la glicemia può ora essere misurata in modo rapido e non invasivo, puntando un raggio di luce nel vicino infrarosso sulla pelle del braccio. Il nuovo metodo, basato sulla spettroscopia Raman, è stato sviluppato dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e i primi test clinici sono già in corso. Secondo i dati pubblicati sulla rivista Analytical Chemistry, il dispositivo è in grado di ottenere letture della glicemia in circa 30 secondi, con un livello di accuratezza comparabile a quello di due dispositivi invasivi già in commercio. La prima firma dell’articolo è della ricercatrice italiana Arianna Bresci, postdoc al MIT.

COME FUNZIONA IL DISPOSITIVO

Il sistema sfrutta la spettroscopia Raman, una tecnica che analizza la composizione chimica dei tessuti irradiandoli con luce nel vicino infrarosso. Il raggio luminoso viene diretto sulla pelle del braccio e il segnale di ritorno viene analizzato su tre bande spettrali, corrispondenti a specifiche caratteristiche molecolari del glucosio. Il dispositivo iniziale, grande quanto una stampante da tavolo, permette di effettuare misurazioni precise senza dolore o punture, rendendo l’esperienza più confortevole per i pazienti.

RISULTATI CLINICI PRELIMINARI

In un test clinico su un soggetto sano, condotto presso il MIT Center for Clinical Translation Research, il dispositivo ha fornito letture affidabili in 30 secondi. I valori rilevati erano comparabili a quelli di dispositivi invasivi già disponibili sul mercato, confermando l’efficacia della tecnica. Successivamente, i ricercatori hanno sviluppato un prototipo grande quanto uno smartphone, già testato su volontari sani e prediabetici. Il prossimo passo sarà uno studio più ampio con pazienti diabetici, in collaborazione con un ospedale locale, previsto per il 2026.

PROSPETTIVE FUTURE: DISPOSITIVI INDOSSABILI

L’obiettivo del team MIT è rendere il dispositivo ancora più piccolo, delle dimensioni di un orologio, così da trasformarlo in un vero strumento indossabile e portatile. Inoltre, i ricercatori stanno lavorando per garantire accuratezza anche in persone con diverse tonalità di pelle, ampliando l’accessibilità del dispositivo. Questo approccio potrebbe rivoluzionare il monitoraggio del diabete, aumentando la compliance dei pazienti, riducendo il dolore e le difficoltà legate alle misurazioni tradizionali e permettendo un controllo più continuo e affidabile della glicemia.

UNA SVOLTA TECNOLOGICA?

La spettroscopia Raman rappresenta una svolta tecnologica per i pazienti diabetici: un metodo non invasivo, rapido e preciso, che può integrare o sostituire i sistemi attuali di monitoraggio. Con il perfezionamento del prototipo e l’avvio di studi clinici più ampi, i dispositivi indossabili basati su questa tecnologia potrebbero diventare presto una realtà quotidiana per chi convive con il diabete.

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