Curare il diabete in Italia costa al Servizio sanitario nazionale 15 miliardi l’anno: i costi del diabete sono dunque una cifra imponente, che occupa una porzione rilevante e tendenzialmente crescente del bilancio sanitario italiano. Lo certifica il Rapporto Arno 2015, un’iniziativa realizzata in collaborazione dalla Società italiana di diabetologia (Sid) e dal consorzio interuniversitario Cineca, che, attraverso la rete dell’Osservatorio Arno Diabete (31 Asl italiane coinvolte), ha fotografato la situazione della patologia nel nostro Paese. I dati raccolti sono freschi e attendibili: sono relativi all’anno 2014, e si basano su un campione rappresentativo di 550mila persone con diabete.
Sintetizza in modo efficace il presidente della Sid Enzo Bonora: “Se si sommano i 15 miliardi di euro spesi dal Ssn ai 3 che pagano i pazienti di tasca propria e ai 12 indotti dai costi indiretti, si ha un’idea di quale peso abbia la patologia per la società”.
Arno diabete ci rivela anche che la grandissima parte dei costi del diabete è dovuta alla cura delle complicanze, che sono poi il vero problema di questa patologia, quando se ne perde il controllo.
Le persone con diabete in Italia sono circa 3 milioni e 780mila, ma se si considerano quelle non ancora diagnosticate si arriva a 5 milioni.
Le cifre pubblicate dal recentissimo rapporto aggiornano quelle che siamo abituati da tempo a citare indicativamente: si sente spesso dire che i diabetici diagnosticati in Italia sono tre milioni, ma in realtà oggi risultano essere molti di più. Per l’Osservatorio Arno sono 3.780.000, il 6,2% della popolazione: si viaggia quindi verso i quattro milioni, visto che, rispetto a trent’anni fa, il numero è più che raddoppiato e la diffusione epidemica del diabete va accelerando il passo (negli ultimi diciotto anni, risulta un aumento del 70%).
Se poi si considera il diabete nascosto, quello che non è stato ancora scoperto, oggi le persone con la patologia sono già circa cinque milioni: infatti, il Rapporto stima che ogni quattro diabetici noti ve ne sia uno non ancora individuato. Secondo gli analisti, la “prevalenza” del diabete in Italia (cioè la diffusione nella popolazione) sarebbe di fatto oltre l’8%.
Il 65% delle persone con diabete è over 65, il 3% ha meno di 35 anni.
Chi sono i diabetici italiani? La fotografia di Arno ci dice che più del 65% ha un’età maggiore di 65 anni e uno su quattro più di 80 anni, l’1% è sotto i vent’anni, il 3% ne ha meno di 35.
Il diabete è in generale più maschile che femminile, salvo che nella fascia anagrafica 20-34 anni, dove le donne sono addirittura il triplo degli uomini. Il Rapporto sottolinea che il diabete interessa moltissimi anziani, ma non è certo una loro esclusiva: sono numerosissimi anche i diabetici nel pieno dell’età lavorativa e non definibili anziani.
Chi ha il diabete costa alla Sanità quasi il doppio di chi non ce l’ha. Ma la principale causa della spesa elevata sono le complicanze.
Il capitolo dei costi del diabete, che non soltanto ci rivela l’elevata spesa generata dalla patologia, ma ci mostra quanto un paziente diabetico sia più “costoso” di una persona non diabetica.
Risulta che il 96% delle persone con diabete assuma almeno un farmaco per la sua specifica patologia o per altre malattie o disturbi. Ai diabetici viene prescritto un numero di confezioni di medicinali più che doppio rispetto ai non diabetici (70 contro 32)
Il 93% delle persone con diabete ha ricevuto dal Ssn almeno una prestazione specialistica (visita in ambulatorio, esami di laboratorio, esami strumentali), contro il 73% dei non diabetici. Una persona con diabete su 5 viene ricoverata almeno una volta l’anno. Il numero medio dei ricoveri per i diabetici è di 1,7 volte contro l’1,5 dei non diabetici.). Anche la degenza media nei diabetici è più alta: superiore di quasi un giorno rispetto ai non diabetici. Il Rapporto Arno stima che la spesa per ogni ricovero di una persona con diabete -degenza media di 12,1 giorni- sia mediamente di 9000 euro.
Osserva in merito Bonora: “Praticamente tutte le patologie determinano ricoveri più frequenti nei diabetici che nei non diabetici e questo conferma che tutte queste patologie andrebbero considerate come complicanze del diabete”.
Valuta il Rapporto che il costo sanitario complessivo è circa doppio nei diabetici in confronto non diabetici (quasi 2900 e rispetto a poco più di 1600 euro). La composizione della spesa per circa la metà è da riferire ai ricoveri, per il 21% alla specialistica, per il 20% ai farmaci diversi dagli antidiabetici, per il 7% ai farmaci antidiabetici e per il 4% ai dispositivi. La cifra di 2900 euro per persona a carico del Ssn è prudenziale, potrebbe essere sottostimata e, aggiungendo a essa le spese fatte privatamente dai cittadini e i costi indiretti, si arriva a stimare che una persona con diabete comporti un costo di 4mila euro.
La gestione ordinaria del diabete (visite, terapia, autocontrollo) costa soltanto il 10% della spesa totale legata alla patologia.
Un dato di grande importanza riguarda il peso percentuale delle singole voci di spesa per il diabete: Arno Diabete ci dice che ben il 90% dei costi è attribuibile a cura e gestione delle complicanze e delle patologie concomitanti e connesse, mentre le visite diabetologiche costano solamente l’1-2% del totale. Nell’insieme, la gestione del diabete e dell’equilibrio metabolico rappresenta il 10%. Facile intuire quanti risparmi si possano ricavare da una efficace strategia di prevenzione, diagnosi precoce, autocontrollo regolare e sistematico. In sostanza, la persona con diabete costa tanto se è affetta da complicanze: se, al contrario, riesce a mantenere un buon compenso glicemico e a tenere lontane le degenerazioni patologiche croniche del diabete, non richiede spese particolarmente elevate.
Un elemento ulteriore dell’analisi riguarda quanto pesi la tendenza di molti cittadini a ricorrere a strutture private anziché al Servizio sanitario nazionale, un orientamento motivato sia dal crescere dei ticket (che rendono spesso concorrenziali le tariffe del settore privato) sia dal desiderio di ridurre i tempi di attesa. Arno Diabete rileva che, nel caso di prestazioni legate alla cura del diabete (ricoveri, esami, farmaci), il 90% del totale è erogato dal Servizio sanitario nazionale “in considerazione della validità dell’offerta del Ssn”).