Come funziona l’assistenza alle persone con diabete in Italia? Esami e controlli sono eseguiti con la frequenza e la ampiezza opportune? I livelli dei parametri fondamentali ottenuti dalle terapie rispettano i valori raccomandati per una buona gestione del diabete?
Per rispondere a queste domande l’Associazione medici diabetologi (Amd) ha fotografato la situazione italiana, elaborando la nuova edizione degli Annali Amd, che per la prima volta hanno preso in considerazione i dati dei centri diabetologici che compilano al meglio la cartella clinica informatizzata del paziente (coinvolte 17 strutture, per un totale di 47.868 soggetti con diabete tipo 2, visitati almeno una volta nel corso del 2015).
Amd: i livelli di cura sono adeguati, migliora l’appropriatezza terapeutica, i parametri fondamentali della gestione del diabete sono buoni; necessari però un più approfondito e sistematico monitoraggio del piede diabetico e un deciso impegno per contrastare l’obesità.
Una prima sintesi dei risultati fatta da Amd dice che i livelli di cura complessiva sono adeguati, con un’attenzione crescente da parte dei centri diabetologici a tutti i fattori di rischio cardiovascolare (emoglobina glicata, pressione, colesterolo) e alla protezione della funzione renale. Migliora l’appropriatezza terapeutica, aumenta l’impiego di insulina e farmaci innovativi e si riduce la prescrizione delle sulfoniluree (ritenuta però da Amd ancora troppo elevata), mentre la metformina resta il farmaco largamente più utilizzato.
Tra i dati non positivi invece, vanno segnalati lo scarso monitoraggio del piede diabetico e la difficoltà di motivare i pazienti a modificare il proprio stile di vita, vista l’elevata percentuale di persone obese e la tuttora non bassa diffusione della cattiva abitudine di fumare.
Più in particolare, vediamo i dati relativi ad analisi e controlli dei valori più importanti per la gestione della patologia: nella maggior parte dei casi le percentuali sono soddisfacenti (anche se ovviamente ulteriormente migliorabili), ma, come detto sopra. fa eccezione -e deve essere rafforzata- la verifica delle condizioni del piede, bersaglio di possibili serie complicanze (ne abbiamo parlato, per esempio, qui).
La grandissima maggioranza dei pazienti è sottoposta a misurazione dei fondamentali valori di emoglobina glicata, profilo lipidico, pressione arteriosa.
La netta maggioranza dei pazienti esaminati dall’indagine ha ricevuto almeno una misurazione di emoglobina glicata-glicosilata (97,5%), del profilo lipidico (81,3%) e della pressione arteriosa (89,4%).
Per quanto riguarda il controllo della funzione renale, il 79.5% del campione ha ricevuto almeno una valutazione annuale dell’albuminuria e l’86% dei pazienti ha eseguito almeno una determinazione della creatininemia.
Per quanto riguarda il fundus oculi, esame necessario per tenere sotto controllo il rischio di retinopatia, il 70% dei pazienti viene valutato secondo le indicazioni delle Linee guida almeno una volta ogni due anni.
La verifica concomitante dei parametri chiave per la cura del diabete (emoglobina glicata, profilo lipidico, microalbuminuria e misurazione della pressione arteriosa) ha interessato il 63,5% dei pazienti, che hanno ricevuto almeno una misurazione annuale di tutti e quattro i parametri.
Tutti i dati indicati sopra sono positivi, mentre quello relativo al piede è invece non soddisfacente e segnala la necessità di visite e verifiche più frequenti ed estese per prevenire o intervenire tempestivamente sulle complicanze: infatti, soltanto il 25% dei pazienti considerati ha avuto un controllo sul piede.
Gli Annali hanno quindi analizzato quanti pazienti ottengano risultati in linea con gli obiettivi raccomandati per quanto riguarda emoglobina glicata, profilo lipidico, colesterolo, pressione, peso corporeo. Buoni i primi quattro riscontri, meno positivo il quinto, per la elevata quota di soggetti obesi. In sintesi:
• oltre la metà del campione esaminato negli Annali ha livelli di emoglobina glicata inferiori o uguali al 7%, come raccomandato dagli Standard italiani per la cura del diabete mellito, dall’American diabetes association e dall’Easd-European association for the study of diabetes
• oltre il 60% ha valori di colesterolo Ldl (quello definito “cattivo”) inferiori a 100 mg/dl e soltanto il 13,8% superiori a 130 mg/dl
• rispetta gli obiettivi di pressione arteriosa sistolica il 60,5% dei pazienti, oltre l’80% la diastolica; in regola con entrambi i valori il 58,6%
• la funzione renale è risultata normale nel 73% del campione
• l’indice di massa corporea (rapporto tra peso in chili e quadrato dell’altezza di un individuo) è invece troppo alto, con il 42,3% del campione che è da considerarsi obeso (un indice superiore a 30) e con una troppo ridotta quota di soggetti con peso normale (indice inferiore a 25), pari al 18,5%.
• il 17% dei pazienti fuma abitualmente e anche questo è un dato troppo elevato, che si deve cercare di ridurre.