Domenico Mannino è il nuovo presidente dell’Associazione medici diabetologi: succede a Nicoletta Musacchio, che passa al vertice della Fondazione Amd. La notizia arriva dal XXI Congresso nazionale dell’Associazione, da poco conclusosi a Napoli, durante il quale si sono svolte le elezioni.
Il neopresidente eletto dell’associazione (nella foto a fianco), che riunisce oltre duemila specialisti italiani, è direttore dell’Unità operativa complessa di Diabetologia ed endocrinologia dell’Azienda ospedaliera Bianchi-Melacrino Morelli di Reggio Calabria. Sarà affiancato alla vicepresidenza da Paolo Di Bartolo, direttore della Rete clinica di diabetologia Ausl della Romagna.
Domenico Mannino è autore di oltre cento pubblicazioni scientifiche a livello nazionale e internazionale, è stato relatore e moderatore in numerose conferenze nazionali e internazionali nell’ambito della ricerca sulla fisiopatologia dell’obesità, sul diabete di tipo 2, sul diabete gestionale e sul trattamento della resistenza insulinica e ha partecipato a numerosi studi clinici. Tra l’altro, è stato anche assessore al Comune di Reggio Calabria fino al 2001.
Domenico Mannino sin dal 1978 è socio dell’Associazione medici diabetologi (costituitasi soltanto quattro anni prima, nel 1974), della quale è stato vicepresidente nel mandato 2015-2017; è stato inoltre componente del Consiglio direttivo nazionale nel 1999 e nel 2003 e coordinatore di gruppi di studio associativi e interassociativi.
Il presidente Mannino sulla lotta al diabete: “è necessario il soccorso di una buona politica sanitaria, che definisca un quadro chiaro di azioni”.
Il neopresidente ha ricordato che il diabete rappresenta “circa l’8% della spesa del Ssn, con un costo totale pari a circa 8,25 miliardi/anno di euro e un costo per paziente di euro 2.750/anno circa. Di questo, tutti coloro che sono impegnati nella lotta al diabete nel nostro Paese debbono essere consapevoli. E’ necessario il soccorso di una buona politica sanitaria, che definisca un quadro chiaro di azioni”.
Mannino ha inoltre delineato gli obiettivi verso i quali tenderà l’azione di Amd nei prossimi anni, fissandoli in tre punti, che riproduciamo qui a seguire.
1) Engagement della persona con diabete, delle famiglie e del personale sanitario così da implementare, attraverso il recupero e la qualificazione delle competenze del diabetologo, condizioni di benessere personale e organizzativo che permettano la prevenzione e la cura delle complicanze.
2) Accelerazione sul percorso del “Chronic Care Model” per rendere corresponsabili specialisti e generalisti nella gestione comune del paziente con diabete sin dal momento della diagnosi.
3) Implementazione di un modello di condivisione costante di dati clinici su base telematica che possa rendere immediato e costante l’accesso alla rete clinica e un approccio reale e realistico alle innovazioni terapeutiche e tecnologiche.