Non è semplicemente un comfort-food, uno di quei cibi che allevia stress e tristezza fin dal primo assaggio. Il cioccolato è un vero toccasana per la salute, anche di coloro che soffrendo di diabete dovrebbero stare ben alla larga dai dolci. Ma attenzione: il cioccolato non è tutto uguale. Per la scienza il cioccolato che fa bene alla salute è rigorosamente fondente e non al latte. Mangiare cinque porzioni alla settimana di cioccolato nero, infatti, è una buona abitudine associata ad una riduzione del rischio di diabete di tipo 2. A dimostrarlo uno studio a lungo termine condotto negli Stati Uniti, i cui risultati sono pubblicati sulla rivista ‘Bmj‘.
UN ALIMENTO RICCO DI FLAVONOLI
Perché i ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health, che firmano il lavoro, si sono concentrati proprio sul cioccolato? Questo alimento contiene alti livelli di flavonoli, un composto naturale presente nella frutta e nella verdura, ed è stato dimostrato che i flavonoli favoriscono la salute del cuore e riducono proprio il rischio di diabete di tipo 2. Ma il collegamento tra il consumo di cioccolato e il rischio di questa patologia rimane controverso a causa di risultati incoerenti. C’è un vizio di fondo: la maggior parte degli studi precedenti non ha esaminato se il consumo di cioccolato fondente e al latte – che hanno un diverso contenuto di cacao, latte e zucchero – possa avere effetti diversi sul rischio di diabete di tipo 2. Per approfondire questo aspetto, i ricercatori hanno combinato i dati di tre studi osservazionali a lungo termine condotti negli Stati Uniti su infermieri e operatori sanitari senza alcuna storia di diabete, malattie cardiache o cancro al momento del reclutamento.
L’ASSOCIAZIONE TRA DIABETE DI TIPO 2 E CONSUMO DI CIOCCOLATO
“I nostri risultati suggeriscono che non tutto il cioccolato è uguale – evidenzia l’autore principale, Binkai Liu -. Chiunque lo ami, deve sapere che preferire il cioccolato fondente a quello al latte, può fare la differenza per la propria salute”. Utilizzando questionari sulla frequenza alimentare compilati ogni quattro anni, i ricercatori hanno analizzato le associazioni tra diabete di tipo 2 e consumo totale di cioccolato per 192.208 partecipanti e consumo di sottotipi di cioccolato (fondente e al latte) per 11.654 partecipanti in un periodo di monitoraggio medio di 25 anni. Poiché le variazioni del peso corporeo sono un forte predittore del rischio di diabete di tipo 2, gli autori hanno utilizzato questi questionari alimentari anche per valutare l’apporto energetico totale per i partecipanti.
QUANTO IL CIOCCOLATO RIDUCE IL RISCHIO DI DIABETE DI TIPO 2
Nelle analisi su tutti i tipi di cioccolato, 18.862 persone hanno sviluppato diabete di tipo 2. Dopo aver regolato i fattori di rischio personali, legati allo stile di vita e alla dieta, gli autori hanno scoperto che le persone che mangiavano almeno cinque porzioni a settimana di qualsiasi tipo di cioccolato (dove una porzione equivale a una barretta standard) mostravano un tasso significativamente inferiore del 10% di diabete di tipo 2 rispetto a coloro che mangiavano raramente o mai cioccolato. Nelle analisi per sottotipi di cioccolato, 4.771 persone hanno sviluppato diabete di tipo 2. Dopo aver regolato gli stessi fattori di rischio, le persone che mangiavano almeno cinque porzioni a settimana di cioccolato nero hanno mostrato un rischio significativamente inferiore del 21% di diabete di tipo 2, mentre non sono state trovate associazioni significative per l’assunzione di cioccolato al latte.
IL CIOCCOLATO AL LATTE FA INGRASSARE
I ricercatori hanno anche scoperto un rischio ridotto del 3% di diabete di tipo 2 per ogni porzione settimanale aggiuntiva di cioccolato fondente (un effetto dose-risposta). Un consumo maggiore di quello al latte, non di quello nero, è stato associato invece a un aumento di peso a lungo termine. Sebbene il cioccolato fondente abbia livelli di energia e grassi saturi simili al cioccolato al latte, gli autori spiegano che gli alti livelli di flavonoidi nel cioccolato fondente potrebbero compensare gli effetti dei grassi saturi e degli zuccheri sull’aumento di peso e sul rischio di altre malattie cardiometaboliche come il diabete. “Siamo rimasti sorpresi dalla netta divisione tra l’impatto del cioccolato fondente e quello del cioccolato al latte sul rischio di diabete e sulla gestione del peso a lungo termine – afferma l’autore corrispondente Qi Sun -. È una differenza intrigante che vale la pena esplorare di più”.
CIOCCOLATO NERO VS CIOCCOLATO AL LATTTE
Gli scienziati riconoscono che la natura osservazionale dello studio impedisce di trarre conclusioni definitive sulla causalità e, sebbene abbiano tenuto conto dello stile di vita e dei fattori dietetici collegati al diabete di tipo 2, altri fattori sconosciuti potrebbero aver influenzato i risultati. Tuttavia, sottolineano, i risultati sono rimasti sostanzialmente invariati dopo aver corretto fattori aggiuntivi, il che suggerisce che sono solidi. “Un maggiore consumo di cioccolato fondente, ma non di cioccolato al latte – concludono quindi gli esperti – è stato associato a un rischio inferiore di diabete di tipo 2. Un maggiore consumo di cioccolato al latte, ma non fondente, è stato associato invece a un aumento di peso a lungo termine. Sono ora necessari ulteriori studi randomizzati controllati per replicare questi risultati ed esplorare ulteriormente i meccanismi”.
Riproduzione riservata ©