Avere diabete e bocca sana si può, se si seguono buone regole di comportamento e si gestisce bene la propria patologia. Succede spesso, però, che la persona diabetica si ritrovi con problemi di salute orale, perché non sa che tra le complicanze di un diabete mal controllato vi sono anche quelle che toccano bocca e denti e non ha fatto nulla per prevenirle.
Avere diabete e bocca sana è possibile, se si seguono buone regole di comportamento e si gestisce bene la propria patologia. Una campagna di Fand e Aiop.
Consapevoli di questa problematica, importante ma troppo trascurata, Fand, Associazione italiana diabetici, e Aiop, Accademia italiana di odontoiatria protesica, hanno avviato una collaborazione per realizzare una campagna informativa (dal titolo “Il diabete e i miei denti”) per spiegare a chi ha il diabete quali possono essere i rischi per la salute della bocca, legati alla patologia, e come possono essere evitati o affrontati per tempo.
Si stima che le persone con diabete abbiano, rispetto a un soggetto non diabetico, un rischio da due a tre volte maggiore di sviluppare disturbi cronici del cavo orale (come la parodontite); inoltre, i problemi della bocca e dei denti possono costituire un elemento di rischio per l’insorgenza del diabete e anche un fattore di peggioramento del controllo glicemico (ne abbiamo parlato qui).
Fand e Aiop hanno dunque progettato iniziative di informazione e di educazione sanitaria sul tema e hanno già prodotto due documenti importanti: una indagine su 270 persone con diabete (di tipo 1 e 2) e di età superiore a trent’anni, uomini e donne, iscritti alla Fand; una brochure informativa, che contiene un decalogo di buoni principi da seguire per avere bocca e denti sani con il diabete, stilato dagli esperti dell’Accademia di odontoiatria protesica, che riproduciamo qui sotto.
Il Decalogo Aiop per il paziente diabetico
1. Il paziente diabetico ha fattori di rischio più alti per l’insorgenza di patologie orali e parodontali, ma può curarle efficacemente se diagnosticate per tempo.
2. È fondamentale che il diabetico controlli adeguatamente le infezioni orali: i denti irrimediabilmente compromessi da carie o parodontite devono essere estratti e possono essere sostituiti da impianti, in un piano di trattamento che assicuri una buona funzione masticatoria.
3. In caso di terapie odontoiatriche, il dentista deve spiegare al paziente nei dettagli il piano di trattamento, il numero di interventi necessari, il risultato atteso e deve sapere qual è il suo grado di controllo della glicemia e dei fattori di rischio.
4. Il diabetico portatore di protesi fissa può avere un rischio di infezioni ancora più elevato, se le sue protesi non sono eseguite correttamente e, quindi, favoriscono l’accumulo di placca batterica.
5. I materiali protesici non sono tutti uguali: chiedete al vostro dentista quale utilizzerà e fatevi consegnare il certificato di conformità protesico e il certificato implantare.
6. La persona con diabete va frequentemente incontro anche ad altri disturbi, come la ridotta produzione di saliva. Chiedete al vostro dentista consigli alimentari o farmacologici, per contenere l’aumento dell’acidità e mantenere le mucose ben idratate.
7. Il paziente diabetico può sviluppare lesioni delle mucose orali: è fondamentale che le protesi sia fisse sia rimovibili non presentino zone che irritano le mucose.
8. La persona diabetica è più suscettibile alle infezioni da funghi. L’igiene orale e l’igiene delle protesi devono essere curate con la massima attenzione.
9. Per tutti i pazienti, ma in particolare per i diabetici, è necessario che il dentista controlli in modo regolare e sistematico tutto il cavo orale, registrando eventuali variazioni dello stato di salute.
10. Il paziente diabetico può fare anestesia normalmente e inserire impianti, se la glicemia è ben controllata.
La corretta igiene orale con il diabete
Aiop, nella propria brochure, ricca di preziose informazioni, presenta, tra l’altro, anche una serie di raccomandazioni sulla corretta igiene orale, sottolineando che “per la persona diabetica è opportuno rinforzare le informazioni che normalmente si danno a chi ha problemi parodontali”. Vediamole.
• Lavare i denti dopo ogni pasto
• Evitare lo spazzolamento troppo energico
• Usare spazzolini a setole morbide e sostituirli mediamente ogni due/tre mesi
• Utilizzare, nel caso, spazzolini elettrici con testina rotonda e movimento oscillante-rotante
• Passare il filo interdentale tra i denti almeno una volta al giorno, dopo aver lavato i denti con spazzolino e dentifricio
• Usare, negli spazi tra i denti, scovolini di gomma che non provochino traumi alle gengive e, allo stesso tempo, stimolino la circolazione periferica (solitamente compromessa dalle complicanze vascolari del diabete)
Soltanto il 42% delle persone con diabete intervistate nell’indagine Fand-Aiop ha dichiarato di sapere che esistono complicanze del diabete che riguardano la salute orale.
Quanto sia importante parlare di più di questa problematica lo conferma l’indagine di Fand e Aiop, che rivela come soltanto il 42% dei pazienti sappia che con il diabete si possono avere complicazioni per la salute della bocca e dei denti e che solamente il 51% abbia ricevuto informazioni sull’argomento.
I problemi però ci sono: se è vero che il 43% definisce soddisfacente la propria salute orale e il 28% “buona”, esiste un cospicuo 28,5% che la ritiene “problematica”, un 76% afferma di avere perduto qualche dente naturale (e spesso non lo ha fatto sostituire), il 43% soffre o ha sofferto di gengive che sanguinano, un 35, 6% di bocca secca (secchezza delle fauci), un 27,4% di retrazioni gengivali, un 25,6% di alitosi (25,6%), un 20,4% di ulcere della mucosa, altrettanti di problemi di masticazione.
L’82% dei pazienti diabetici partecipanti all’indagine dichiara di avere da tempo un dentista di fiducia (e il 55% ritiene di riceverne un’assistenza “buona” o “molto buona”), ma soltanto il 40% ci va una volta l’anno, mentre il 36% lascia passare due o più anni (e l’11.5% ha dichiarato “oltre cinque”). Solamente il 24,5% fa opportunamente una visita ogni sei mesi.
Per quanto riguarda la cura quotidiana dei propri denti, il 76,3% afferma di lavarseli sempre a fine pasto. Ma solamente il 26% utilizza il filo interdentale e solo il 21% ispeziona il cavo orale.
Il 71% degli interpellati di informazioni sull’argomento ne vorrebbe avere di più, soprattutto dal diabetologo (65,7%) e dal dentista (63,3%), ma anche dal medico di famiglia (36,7%).
Dalle risposte degli intervistati, emerge anche qualche lacuna da colmare nella specifica assistenza prestata ai pazienti con diabete. Infatti, risulta che soltanto il 12% dei dentisti abbia in studio un misuratore di glicemia, e che solo il 10,4% si sia dotato di presidi per far fronte a una eventuale crisi ipoglicemica grave (10,4%). A circa un terzo del campione interpellato l’odontoiatra non ha mai fatto domande sulla terapia o su andamento e gestione della glicemia.
L’iniziativa di Fand e Aiop si propone dunque di contribuire al superamento delle attuali carenze e al miglioramento della cura e della prevenzione delle complicanze orali del diabete. Il materiale divulgativo sarà disponibile sui siti web delle due organizzazioni e nelle sedi della Fand; sarà inoltre diffuso durante incontri formativi promossi sul territorio, con la partecipazione dei dentisti Aiop. Saranno anche fornite consulenze telefoniche gratuite dagli odontoiatri ai soci Fand.
Commenta il presidente della Fand Albino Bottazzo: “Già nel 2012 il Piano nazionale diabete aveva introdotto le patologie del cavo orale tra le aree prioritarie su cui intervenire per migliorare l’assistenza, evidenziando quanto l’educazione odontoiatrica del paziente diabetico fosse attuata con scarsa sistematicità e auspicando la promozione di interventi formativi precoci. Fand ha così ritenuto importante siglare una partnership con Aiop, per ampliare le conoscenze dei propri associati circa la stretta correlazione che esiste tra diabete e salute della bocca. È urgente avviare una campagna educazionale che affronti il tema in modo organico e scientifico. Grazie alla collaborazione con Aiop, ci auguriamo di poter colmare un vuoto informativo, finora mai affrontato nel nostro Paese in maniera strutturata”.
Vigolo (Aiop): “È bene spiegare al paziente che i suoi denti si possono curare con le stesse probabilità di successo che ha la popolazione generale, purché ci si rechi regolarmente dall’odontoiatra, per prevenire e gestire per tempo le eventuali complicanze”.
Per parte sua, il presidente dell’Accademia italiana di odontoiatria protesica Paolo Vigolo sottolinea come l’indagine sui pazienti abbia “svelato una sostanziale mancanza degli strumenti cognitivi indispensabili alla persona diabetica per preservare nel tempo l’integrità della sua bocca. L’odontoiatra deve contribuire a colmare queste lacune, supportando i pazienti con le competenze scientifiche necessarie a gestire le manifestazioni orali della malattia ma anche con sensibilità e grande disponibilità alla comunicazione. Le persone con diabete presentano una scarsa resistenza ai batteri e una ridotta salivazione, in particolare quando il controllo glicemico è subottimale. Ciò le rende più vulnerabili allo sviluppo di secchezza delle fauci, infezioni orali, micosi, infiammazioni gengivali, parodontite: condizioni che, a loro volta, possono innalzare la glicemia. È bene tuttavia spiegare al paziente che i suoi denti si possono curare con le stesse probabilità di successo che ha la popolazione generale, purché ci si rechi regolarmente dall’odontoiatra, per prevenire e gestire per tempo le eventuali complicanze. Se il diabete è ben compensato, inoltre, si possono inserire con buoni risultati anche gli impianti dentali”.
Prosegue il presidente di Aiop: “Il dentista non deve essere il risolutore di un problema contingente. Deve invece accompagnare il paziente nel corso della sua vita per garantire la salute della sua bocca e dei suoi denti. Per questo il paziente con diabete deve fare controlli frequenti: almeno due volte l’anno, e se necessario anche di più”.
Aggiunge Costanza Micarelli consigliera di Aiop: “Il dentista deve essere il medico della bocca, con un ruolo analogo a quello del medico di famiglia, perché la salute della bocca è legata alla salute generale della persona”, In particolare, “le persone diabetiche sono più soggette alla perdita di elementi dentali, spesso come conseguenza di gengiviti e parodontiti trascurate. La mancata sostituzione dei denti persi peggiora la funzione masticatoria e può compromettere la capacità di alimentarsi correttamente, fondamentale per il controllo glicemico. Non solo: una bocca sana con una masticazione efficiente è un fattore essenziale per prevenire diverse patologie sistemiche e rallentare alcune forme di decadimento cognitivo legato all’età. L’importanza della salute orale come parte integrante del benessere generale dell’individuo è riconosciuta a tutti i livelli. Ciò vale ancor più per i diabetici, che devono prestare maggiore attenzione alla loro bocca e richiedono una collaborazione più stretta tra dentisti e medici curanti: un diabete ben compensato contribuisce a una bocca sana, ma è altrettanto vero che una buona salute orale favorisce un migliore controllo della patologia. Il reintegro dei denti persi diventa così un elemento chiave nel diabetico, che va affrontato creando un’alleanza medico-paziente essenziale per la gestione della salute orale e generale”.
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