Se hai il diabete, prima lo scopri e meglio puoi curarlo e controllarlo. Una diagnosi precoce è importantissima per poter intervenire prima che un diabete sotterraneo, non diagnosticato, abbia prodotto seri danni all’organismo.

Dieci preziose raccomandazioni messe a punto dalla fondazione Diabete e Ricerca, onlus della Società italiana di diabetologia (Sid), se puntualmente seguite, possono aiutare l’emersione del diabete di tipo 2 nelle persone più a rischio, e anche a prevenirne, se non l’insorgenza, almeno le complicanze. Ricordiamo anche che controlli della glicemia fatti regolarmente possono individuare anche casi di quella condizione borderline detta prediabete, che, se scoperti e affrontati per tempo, possono non trasformarsi in diabete (potete trovare ulteriori approfondimenti anche qui)

Controllare la glicemia al momento e con la frequenza giusti permette di individuare tempestivamente casi di diabete di tipo 2 non ancora diagnosticati o situazioni di prediabete da affrontare subito affinché non si trasformi in diabete.

Si tratta di azioni positive, di cose da fare, non complicate -sostanzialmente si tratta di controllare la glicemia al momento e con la frequenza giusti– ma necessarie perché il diabete di tipo 2 è spesso a lungo asintomatico e viene diagnosticato troppo tardi, quando cioè si è manifestata qualche complicanza (agli occhi, al cuore, alla circolazione sanguigna, al sistema nervoso, ai piedi, ai reni e via dicendo).

La caratteristica del diabete di tipo 2 di essere spesso “patologia silente” per lunghi periodi è la ragione per cui si stima che esistano molti diabetici (si parla di almeno un milione di persone) non riconosciuti perché apparentemente “stanno bene” e non hanno sintomi evidenti. Rischiano però di scoprire di avere il diabete quando arrivano segnali di problemi seri già in atto. Meglio dunque controllarsi prima che ciò avvenga.

Le dieci raccomandazioni di Diabete Ricerca sono quindi un invito, a tutte quelle persone che hanno qualche fattore critico, a sottoporsi ai necessari controlli senza perder tempo e con la opportuna periodicità. A partire dal controllo fondamentale, cioè quello della glicemia, che è il valore di riferimento per capire se una persona ha il diabete o se ha livelli di glucosio nel sangue troppo alti da tenere d’occhio. Vediamo allora che cosa suggerisce il decalogo (che fa parte della campagna di prevenzione e informazione “Sfidiamo il diabete”).

Il decalogo per la diagnosi precoce del diabete

  1. Se ti hanno trovato una glicemia compresa tra 100 e 125 mg/dl (“prediabete”), misura la glicemia ogni 6-12 mesi
  2. Se sei in sovrappeso oppure obeso, misura la glicemia una volta l’anno
  3. Se hai un genitore o un fratello con diabete di tipo 2, comincia a misurare la glicemia una volta l’anno, dopo i 30 anni d’età
  4. Se hai avuto il diabete gestazionale, misura la glicemia una volta l’anno
  5. Se hai la pressione alta, misura la glicemia una volta l’anno
  6. Se hai i trigliceridi alti e/o il colesterolo Hdl (quello “buono”) basso, misura la glicemia una volta l’anno
  7. Se hai l’acido urico alto, misura la glicemia una volta l’anno
  8. Se hai più di 45 anni, misura la glicemia e, se è del tutto normale, ripetila entro i prossimi tre anni, a meno di non essere in una delle condizioni precedenti; altrimenti, ripetila una volta l’anno
  9. Se hai molta sete e urini più del solito, misura subito la glicemia
  10. Se hai spesso infezioni genitali o urinarie o della cute o molte carie, misura la glicemia