Siamo davvero contenti che il nostro questionario sull’autocontrollo abbia suscitato il vostro interesse. Ci avete risposto in tanti, dandoci un quadro molto vivo del modo in cui voi vi confrontate con una pratica essenziale nella gestione del diabete come l’autocontrollo della glicemia. Vi ringraziamo quindi per la vostra partecipazione e nei prossimi mesi vi proporremo altri questionari del genere su altre problematiche che riguardano chi con il diabete deve quotidianamente convivere.

Nostro intento e desiderio è quello di stabilire un rapporto più diretto con voi che ci seguite e di conoscervi meglio, coinvolgendovi e invitandovi a dire la vostra su questioni che vi toccano da vicino: in questo modo potremo offrirvi un’informazione sul diabete sempre più adeguata e attenta alle vostre esigenze e ai vostri interessi.

In questo articolo vi riassumiamo i risultati delle vostre risposte a questo primo questionario sull’autocontrollo della glicemia. Abbiamo ricevuto più di milleduecento risposte (1262).

Chi ha risposto al questionario

  • Tra uomini e donne c’è un sostanziale equilibrio: il 51% maschi, il 49% femmine.
  • Per quanto riguarda la zona di residenza, prevale leggermente il Sud d’Italia (36%), seguìto a breve distanza (32%) dal Nord; più distaccati il Centro (18%) e le Isole (14%).
  • Sono, come prevedibile, molto più numerosi (l’81%) i diabetici di tipo 2, data la maggiore diffusione di questa forma della patologia; quelli di tipo 1 sono stati il 16%. Va però notato che, guardando le proporzioni, la partecipazione delle persone con diabete di tipo 1 è percentualmente più alta rispetto ai rapporti relativi alla popolazione generale dei diabetici: in Italia il diabete di tipo 2 costituisce circa il 90% dei casi. Va infine segnalato anche un 2% di casi di diabete gestazionale.

 

La sintesi delle vostre risposte, quesito per quesito

  • Quante volte al giorno fai l’autocontrollo della glicemia?

Qui le vostre risposte sono molto variegate. Prevale la quota di chi si controlla una volta al giorno (circa il 28%) e colpisce che vi sia un 18% che dice di non fare controlli quotidiani, un comportamento non certo da consigliare. Più del 16% fa due misurazioni al dì. Siamo intorno al 30% per chi ne fa più di due, fra tre e cinque: tre (circa 11%), quattro (circa il 9%), cinque (10%). C’è anche un 2% circa che afferma di arrivare sino a dieci automonitoraggi glicemici in un giorno.

  • Quando fai l’autocontrollo dei valori glicemici?

I controlli della glicemia vengono eseguiti in prevalenza (48% dei casi) prima di ogni pasto. Dopo ogni pasto li fa il 28% dei rispondenti; prima di coricarsi sono eseguiti dal 14% circa delle persone (precisiamo che chi lo pratica dopo il pasto o la sera spesso lo fa anche prima di ogni pasto). Anche qui notiamo un preoccupante 9% di “mai”. Un 39% delle vostre risposte riguarda invece situazioni differenziate e soggettive (per esempio, “quando sto male”, “a seconda dei casi”, “ogni tanto”, “due ore dopo i pasti”, “solo quando vado dal diabetologo”, frequentemente “al mattino a digiuno”.

  • Quando fai l’autocontrollo glicemico in caso di attività sportiva o fisica?

Tra coloro che fanno sport ed esercizio fisico (caldamente consigliato a chi ha il diabete, ma anche a tutti gli altri) l’autocontrollo viene fatto, correttamente, prima di cominciare da 124 persone (contro 92 che non lo fanno); dopo l’attività lo fanno 131 (contro 74 “no”). L’automonitoraggio glicemico sia prima sia dopo l’esercizio vede i numeri calare: sono 71 quelli che correttamente eseguono questo doppio controllo. Soltanto 38 si misurano i valori glicemici prima, durante e dopo. Tra i 196 che dicono di non controllarsi mai è possibile che vi siano anche persone che non svolgono mai o quasi mai attività fisica.

  • Quante volte la settimana fai l’autocontrollo del glucosio nelle urine?

Questa verifica si dimostra oggi scarsamente praticata: tra i nostri lettori l’83% dichiara di non fare mai autocontrollo della glicosuria; solamente l’11% afferma di eseguirla una volta la settimana e il 3% tre volte nei sette giorni.

  • Ti sono sufficienti le strisce reattive fornite dal Ssn?

I materiali per l’autocontrollo glicemico forniti dal Servizio sanitario nazionale sono ritenuti sufficienti da una maggioranza dei partecipanti al questionario: infatti, il 44% risponde “sì” e il 21% “abbastanza”. Non è però una maggioranza schiacciante, perché più di un terzo (35%) si dichiara scontento e opta per la risposta “per niente”.

  • Tieni aggiornato il tuo diario giornaliero dell’autocontrollo?

Il diario del diabete è uno strumento molto utile per delineare l’andamento della glicemia del paziente e quindi quello del proprio diabete, ma è una maggioranza relativa quella che afferma di tenerlo aggiornato con regolarità (38%). Un 9% si avvantaggia dell’uso di tecnologie e strumenti più avanzati e ha quindi la possibilità di affidarsi all’aggiornamento automatico. Il 7% fa un aggiornamento settimanale, mentre il 27% risponde di farlo “saltuariamente”. C’è infine un 20% che il diario non lo usa mai.

  • Quali valori tieni aggiornati sul tuo diario?

Non stupisce che i valori da segnare sul proprio diario siano innanzitutto quelli fondamentali della glicemia: è così per il 97% di coloro che utilizzano il diario (715 persone). Un 13% registra scrupolosamente anche le dosi di insulina assunte e circa il 9% l’attività fisica svolta.

  • Fai sempre controllare dal tuo medico il tuo diario giornaliero?

L’utilità del diario è rafforzata se lo si sottopone all’attenzione del proprio medico, che può analizzarlo e capire meglio la situazione del paziente e quindi valutare se vadano fatti interventi correttivi su terapia e comportamenti. Ma solamente il 28% di chi ha risposto fa sempre vedere i suoi dati al dottore. Un altro 28% lo fa saltuariamente, il 17% talvolta. Risponde “mai” un 28% dei partecipanti.

  • Quando l’automisurazione della glicemia registra un risultato troppo alto o troppo basso, sai che cosa fare?

La risposta prevalente a questa domanda è decisamente positiva e conferma che il paziente con diabete è in generale una persona capace di gestire con consapevolezza la sua condizione: infatt, il 62% dichiara di avere imparato come comportarsi se i valori glicemici salgono o si abbassano troppo. Però rimane un 27% che non sempre sa far da sé e ha bisogno di rivolgersi al medico, cosa che invece dice di dover fare sempre l’11%.