Per migliorare il metabolismo di chi ha il prediabete pistacchi aggiunti nella dieta sono consigliabili perché favoriscono l’equilibrio glicemico e aiutano quindi a prevenire il passaggio da prediabete a diabete conclamato. Lo attesta una ricerca spagnola condotta da un team guidato da Pablo-Hernandez (e pubblicata su Duabetes Care) che ha studiato quali effetti possa avere l’aggiungere all’alimentazione di persone con prediabete pistacchi in una certa quantità.

Si parla di prediabete quando si riscontrano una glicemia a digiuno -confermata almeno due volte- compresa fra 100 e 125 mg/dl o una glicemia due ore dopo carico orale di glucosio compresa fra 140 e 199 mg/dl oppure, infine, un valore di emoglobina glicata tra 5.7 e 6.4%, In caso di prediabete pistacchi inseriti all’interno di una dieta equilibrata hanno un effetto benefico su soggetti che si trovano in questa condizione borderline e favoriscono la prevenzione delle patologie collegate.

Lo studio spagnolo ha infatti esaminato 54 soggetti definibili prediabetici che hanno consumato in successione due diete, ciascuna per un periodo di 4 mesi, entrambe isocaloriche e identiche sotto il profilo del contenuto in proteine, fibre e acidi grassi saturi, ma differenziate per l’aggiunta in una di 57 g di pistacchi. La dieta arricchita di pistacchi aveva un contenuto di carboidrati e di grassi rispettivamente del 50 e del 35%, mentre la dieta non supplementata aveva un contenuto di carboidrati e grassi del 55 e del 30%.

I risultati sono stati sorprendenti, perché solamente al termine della dieta arricchita con pistacchi si è assistito a una riduzione significativa della glicemia a digiuno, della insulinemia, della resistenza insulinica e di una serie di fattori di rischio cardiometabolici come il fibrinogeno, le Ldl ossidate (il colesterolo dannoso) e il fattore piastrinico 4. Viceversa, è risultata aumentata la concentrazione del glucagon-like peptide-1 (Glp-1), di cui è nota la capacità di stimolo esercitata sulla secrezione insulinica e sul trofismo delle cellule Beta. Sono anche da citare, tra i tanti parametri modificati, una riduzione della espressione, nei linfociti, dei geni della interleuchina-6 e della resistina attivi nella promozione della infiammazione cronica caratteristica della sindrome metabolica e del prediabete. In altri termini, il consumo di pistacchi ha neutralizzato almeno in parte alcune delle deviazioni metaboliche proprie del prediabete.

È questo uno dei molti studi che dimostrano le proprietà benefiche di un prodotto di origine vegetale, riferibili verosimilmente, al suo contenuto in fibre, vitamine, minerali, come potassio, magnesio e calcio, e composti fitochimici, quali carotenoidi, flavonoidi e fitosteroli, che gli conferiscono preziose proprietà cardioprotettive, anticarcinogenetiche, anti-infiammatorie e anti-ossidanti.