Il miglioramento della terapia del diabete ha ridotto i rischi per il cuore, notoriamente elevati per chi ha questa patologia. Il pericolo di problemi cardiovascolari rimane sempre alto, ma un recente studio canadese ha verificato che, negli anni, il rischio si è ridotto grazie ai progressi compiuti nella gestione del diabete. Lo dimostra il confronto tra chi ha il diabete e chi ha avuto precedenti eventi cardiovascolari: in passato, la persona con diabete senza precedenti eventi cardiovascolari correva rischi per il cuore tanto quanto chi. non diabetico, aveva già avuto problemi. Oggi, invece, risulta essere meno a rischio.
Uno studio canadese ha rilevato che, grazie ai progressi nel trattamento e nelle cure, i rischi per il cuore in chi ha il diabete diminuiscono in confronto a chi ha avuto precedenti eventi cardiovascolari.
Lo studio “Trends in the association between diabetes and cardiovascular events, 1994-2019” (autori Calvin Ke, Lorraine L. Lipscombe, Alanna Weisman e altri – Università di Toronto, pubblicato su Jama lo scorso ottobre 2022) ha esaminato i dati relativi a gruppi selezionati di popolazione dell’Ontario (la più popolosa provincia canadese) per verificare l’andamento nel tempo dell’associazione tra diabete ed eventi cardiovascolari (come infarto e ictus).
Gli autori sono partiti dal dato già acquisito che, tra 1982 e 2000, le persone con diabete avevano lo stesso livello di rischi per il cuore dei soggetti che, senza esere diabetici, avevano avuto precedenti eventi cardiovascolari. In sostanza, essere diabetici e avere già avuto un infarto erano condizioni ugualmente a rischio di un futuro problema cardiovascolare.
Analizzando i dati clinici dal 1994 al 2019, lo studio ha rilevato che questa equivalenza di rischio non c’è più: tra le due categorie di popolazione, le persone con diabete mostrano un grado di rischio inferiore rispetto al passato, mentre i soggetti con eventi precedenti hanno mantenuto lo stesso livello di esposizione a rischi per il cuore. Naturalmente, gli autori hanno rilevato che la categoria di popolazione monitorata con il maggior grado di rischio è quella di individui diabetici che hanno già avuto problemi di cuore.
Questi risultati -commentano gli autori- suggeriscono che il diabete è sempre un importante fattore di rischio cardiovascolare, ma non più equivalente al rischio che corre chi ha già avuto un evento: un cambiamento che riflette l’uso di un approccio moderno, multifattoriale, al diabete. Quindi, una migliore opera di prevenzione e una ottimale gestione del diabete rimangono essenziali per proteggere la salute del cuore. (SV)
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