Sedersi a tavola non è mai stato un gesto neutro. Ogni boccone, ogni scelta alimentare e ogni variazione del peso corporeo hanno conseguenze che vanno ben oltre l’aspetto fisico: influenzano la salute metabolica, il rischio cardiovascolare e, in chi convive con il diabete, il controllo glicemico. L’obesità non è solo un problema estetico, ma una malattia complessa, cronica e spesso sottovalutata, che può aprire la porta a complicanze gravi come il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e le patologie epatiche.

LO STUDIO EASO

Per affrontare questa realtà, l’European Association for Study of Obesity (EASO) ha sviluppato il primo algoritmo europeo per la terapia farmacologica dell’obesità, pubblicato su Nature Medicine. Tra gli autori, Paolo Sbraccia, ordinario di Medicina interna a Roma Tor Vergata, sottolinea come il documento traduca la ricerca scientifica in uno strumento pratico per la clinica. “L’obesità non è una condizione temporanea ma una malattia cronica, che richiede un trattamento continuativo e personalizzato. Offrire ai medici criteri chiari per la scelta del farmaco più adatto significa migliorare la qualità delle cure e prevenire molte delle complicanze più gravi, tra cui il diabete di tipo 2”, afferma Sbraccia.

SEMAGLUTIDE E TIRZEPATIDE OPZIONI DI PRIMA SCELTA

Non si tratta di una semplice guida alla riduzione del peso: è uno strumento clinico che integra le più recenti evidenze scientifiche, indicando percorsi terapeutici personalizzati che tengano conto delle complicanze associate. Semaglutide e tirzepatide emergono come opzioni di prima scelta, capaci di migliorare sia il peso sia il profilo metabolico dei pazienti, inclusi quelli con diabete, mentre altri farmaci possono essere modulati a seconda delle esigenze individuali. Questo algoritmo rappresenta un passo decisivo verso una medicina più precisa e moderna, in cui la cura dell’obesità diventa anche prevenzione delle complicanze metaboliche e strumento per migliorare la qualità della vita, riducendo rischi e costi sociali legati a una malattia che colpisce milioni di persone in Europa e nel mondo.

TERAPIA FARMACOLOGICA NON SOLO PER DIMAGRIRE

L’algoritmo propone un approccio innovativo: la scelta del farmaco deve tenere conto delle complicanze metaboliche e cardiovascolari del paziente, non solo della riduzione del peso corporeo. Tra le opzioni farmacologiche oggi disponibili, semaglutide e tirzepatide rappresentano le terapie più efficaci, in grado di favorire la perdita di peso e migliorare il controllo glicemico, fondamentale per chi convive con il diabete. Altri farmaci possono essere impiegati quando è sufficiente un risultato più contenuto, sempre nell’ambito di un percorso terapeutico personalizzato e continuativo.

ORIENTAMENTO TERAPEUTICO SPECIFICO PER IL DIABETE E LE COMPLICANZE

Il nuovo algoritmo distingue tra obesità legata all’eccesso di massa grassa e obesità causata da tessuto adiposo disfunzionale, offrendo indicazioni terapeutiche mirate. “Grazie ai nuovi farmaci è possibile ottenere risultati prima impensabili, ma il vero progresso è usarli correttamente, integrandoli in un percorso personalizzato. Curare l’obesità significa anche ridurre il rischio di diabete, patologie cardiovascolari e altre complicanze metaboliche”, spiega Sbraccia.

OBESITÀ: UNA MALATTIA COMPLESSA CHE MERITA ATTENZIONE

È il primo documento europeo a mettere ordine tra le opzioni farmacologiche e stabilire criteri condivisi per la loro applicazione clinica. L’algoritmo sarà aggiornato periodicamente per includere nuove evidenze scientifiche, offrendo ai medici strumenti sempre più precisi per prevenire e curare le complicanze dell’obesità, tra cui il diabete. “Aiuta a considerare l’obesità per ciò che realmente è: una malattia complessa che richiede competenza e continuità. È un passo verso una medicina più moderna, personalizzata e vicina ai bisogni delle persone”, conclude Sbraccia.

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