Ogni anno, l’8 ottobre, si celebra la Giornata Mondiale della Podologia, una ricorrenza che richiama l’attenzione sulla salute del piede e sull’importanza di affidarsi a professionisti qualificati. “Questa giornata ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulle problematiche inerenti i nostri piedi”, spiega Greta Meccoli, Presidente del CdA dei Podologi di Roma. Per le persone con diabete, la cura del piede è fondamentale: le lesioni cutanee, le ulcere e le infezioni possono evolvere rapidamente, aumentando il rischio di complicanze severe. Il podologo interviene sia nella prevenzione primaria, consigliando calzature adeguate e programmi di igiene quotidiana, sia nella gestione delle lesioni già presenti, applicando protocolli specifici per la cura del letto della ferita.
L’IMPORTANZA DELL’INTERVENTO MULTIDISCIPLINARE
Negli ultimi anni, la professione del podologo ha visto crescere la collaborazione con altri specialisti. Meccoli sottolinea l’importanza dei team multidisciplinari: “È stato dimostrato che il concetto di approccio multidisciplinare è molto spesso vincente. Un esempio concreto è il Progetto Piede Diabetico, nato per garantire continuità di cura dall’ospedale al territorio.” Il progetto consente di lasciare la gestione delle urgenze al centro ospedaliero, mentre il podologo del territorio si occupa della fase post-acuta, assicurando un follow-up qualificato e prevenendo le recidive.
OLTRE LA CURA: EDUCAZIONE E RUOLO SOCIALE
Il podologo non si limita alla terapia delle lesioni. Durante le visite, fornisce indicazioni su calzature, presidi terapeutici e trattamenti topici per l’idratazione cutanea, e indirizza il paziente agli specialisti appropriati quando necessario. “Oltre al ruolo professionale, c’è anche un ruolo sociale. La prevenzione e l’educazione del paziente sono parte integrante del lavoro quotidiano”, spiega Meccoli, evidenziando come l’attenzione al piede migliori la qualità della vita complessiva del paziente diabetico.
FORMAZIONE CONTINUA: UNA GARANZIA PER I PAZIENTI
Un altro pilastro della professione è la formazione continua: “Aggiornamento e specializzazione sono strumenti essenziali per garantire cure di qualità e rispondere alle nuove esigenze cliniche”, aggiunge la Presidente. Meccoli richiama inoltre l’urgenza di inserire il podologo nei LEA, per riconoscere ufficialmente il suo ruolo sanitario e garantire accesso alle cure a chi ne ha bisogno, evitando abusivismo e “fai da te”. “Affidatevi sempre a podologi qualificati e iscritti all’albo professionale. Evitate lo shopping online, i laureati su Google e soprattutto persone non qualificate”, conclude.
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