Sei associazioni rappresentative delle persone con diabete hanno firmato congiuntamente un documento in cui enunciano le loro proposte per offrire una migliore e più efficace assistenza a chi ha il diabete. Titolo del testo è “Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel sistema sanitario nazionale” e porta la firma di Agd – Associazioni di aiuto a bambini e giovani con diabete, Aid – Associazione italiana difesa interessi diabetici, Aniad – Associazione nazionale italiana atleti diabetici, Diabete Forum, Fand – Associazione italiana diabetici, Fdg -Federazione diabete giovanile.
Da sei importanti associazioni nazionali di pazienti diabetici arriva un documento con proposte e richieste circostanziate per dare una migliore assistenza a chi ha il diabete.
Il documento (siglato durante il convegno organizzato a Roma dalla Fand per celebrare il suo quarantesimo anniversario –vedi sul nostro sito qui) fa riferimento al Decreto ministeriale 77/2022 sullo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Ssn, in coerenza con quanto stabilito dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Le associazioni sottolineano che la missione 6 del Pnrr destina alla sanità pubblica risorse per circa 16 miliardi di euro per migliorare le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche. Il Dm 77 rappresenta dunque l’occasione per riorganizzare l’assistenza territoriale e “annullare definitivamente il divario tra l’offerta sanitaria e i reali bisogni dei pazienti con diabete, sia in età pediatrica sia in quella adulta”.
Cinque punti essenziali
Per le 6 associazioni cinque sono i punti chiave per assicurare ai pazienti tutte le cure ottimali necessarie e per garantire la migliore assistenza a chi ha il diabete. Vediamoli.
1) Promuovere il coinvolgimento delle associazioni di pazienti in tutte le fasi di sviluppo dell’organizzazione dei servizi di assistenza dislocati nelle strutture definite nel Dm 77/2022
2) Rispettare gli standard di cura della persona con diabete definiti nei documenti redatti dalle società scientifiche nazionali operanti in ambito diabetologico
3) Garantire l’accesso alle migliori cure disponibili in maniera equa su tutto il territorio nazionale, in particolare alle nuove tecnologie per la gestione ottimale del controllo metabolico
4) Valorizzare e promuovere il ruolo del caregiver nella presa in carico del paziente e durante il suo percorso di cura, con particolare riferimento ai minori e agli adulti non autosufficienti
5) Incrementare la cultura diabetologica del nostro Paese per intercettare condizioni di diabete tipo 2 non diagnosticato e riconoscere tempestivamente i sintomi del diabete tipo 1 in età evolutiva.
Il documento evidenzia come i bisogni delle persone con diabete e delle loro famiglie debbano essere considerati “un punto di partenza imprescindibile per la nuova organizzazione territoriale e come una sanità vicina ai luoghi in cui le persone abitano o risiedono permetta una presa in carico della persona con qualunque malattia cronica”. Le associazioni pongono inoltre l’accento sull’importanza di un’assistenza domiciliare personalizzata che possa farsi carico dei problemi della cronicità limitando i ricoveri ospedalieri.
Una sezione importante del documento delle associazioni è dedicata a individuare le principali necessità delle persone con diabete a cui deve essere assicurata una valida risposta. Le riportiamo qui a seguire.
Di che cosa hanno bisogno le persone con diabete
- Centralità della persona e/o dei familiari nel percorso di cura e libertà di scelta del medico e del luogo di erogazione dei servizi.
- Accesso all’uso dei nuovi farmaci e all’utilizzo delle nuove tecnologie tramite la destinazione di adeguate risorse economiche.
- Equità di accesso alle cure e alla copertura assistenziale (livelli essenziali di assistenza e appropriatezza delle prestazioni) anche tramite lo sviluppo di un sistema pubblico e trasparente di misurazione della qualità dei servizi.
- Percorsi di educazione terapeutica stabili e finalizzati all’apprendimento continuo delle nuove tecnologie, all’utilizzo di farmaci di nuova generazione, all’adozione di corretti stili di vita.
- Accesso alla telemedicina come strumento di cura aggiuntivo determinante per elaborare previsioni cliniche (intelligenza artificiale) sul singolo soggetto e massimizzare l’efficienza e l’appropriatezza delle cure.
- Riconoscimento della figura del “diabetico guida” per sostenere il percorso di cura della persona con diabete e incrementare la consapevolezza della propria condizione.
- Accesso alle prestazioni di natura psicologica per pazienti adulti e minori e loro familiari in maniera strutturata e uniforme su tutto il territorio.
- Percorsi di educazione terapeutica a cura di team multidisciplinare per favorire l’empowerment del paziente e della comunità.
- Assistenza socio-sanitaria necessaria ai minori affetti da patologie croniche e loro familiari anche in ambienti esterni a quello domestico. Tra questi, la scuola è indubbiamente il luogo dove promuovere l’adozione di comportamenti adeguati da parte del personale scolastico docente e non docente.
- Promozione sistematica della pratica di una corretta attività fisica, e una corretta informazione/formazione sull’alimentazione tesa a ridurre l’eccesso ponderale.
- Realizzare la gestione integrata tra mmg e specialisti, condizione necessaria al nuovo modello di assistenza territoriale anche per alleggerire il crescente carico di persone con diabete sui centri diabetologici.
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