Quanti pazienti osservano correttamente e regolarmente la terapia del diabete prescritta loro dal medico? Vi sono molti che lo fanno, ma anche tanti, che, per varie ragioni, non rispettano il loro piano di cura, rischiando così di compromettere la buona gestione della loro condizione (ne abbiamo parlato, per esempio, qui). Insieme con la sana alimentazione e la regolare attività fisica, l’aderenza alla terapia è un caposaldo per il mantenimento di una buona salute per chi ha il diabete.
Proprio su questo tema, in Lombardia è da poco partito, il 19 marzo, un progetto per indagare attraverso un questionario in distribuzione al pubblico nelle 2800 farmacie della Regione, che intende sondare il comportamento delle persone con diabete nei confronti della cura che è stata loro raccomandata. Lo scopo è “valutare i parametri di salute della popolazione, individuare i soggetti a rischio, indicare i comportamenti corretti e assicurare il rispetto delle prescrizioni mediche”.
L’iniziativa si chiama #ADERENZADIABETE, è nata dalla collaborazione tra Federfarma Lombardia e AstraZeneca, con il patrocinio della Regione Lombardia. E punta quindi, da un lato, a valutare il fenomeno e, dall’altro, a incoraggiare tramite l’informazione e l’educazione sanitaria, una maggiore aderenza alla terapia da parte di chi ha il diabete e più in generale una maggiore osservanza dei principi di una vita salutare.
Un questionario anonimo è in distribuzione nelle 2800 farmacie lombarde con lo scopo di individuare come le persone con diabete seguono la loro terapia e di contribuire a migliorare l’osservanza delle cure prescritte attraverso l’informazione e l’educazione sanitaria.
Il questionario disponibile in farmacia (che le persone interessate possono compilare con la assoluta garanzia di anonimato) è presentato infatti da una locandina che così recita: “Alimentazione, stile di vita e aderenza alla terapia: compila il questionario e aiutaci a migliorare la tua qualità di vita”.
L’iniziativa mira anche a rafforzare il ruolo del farmacista come consulente per la salute: attraverso il questionario di screening messo a punto da un gruppo di esperti, clinici e medici di base, il farmacista -si legge ancora nella locandina, rivolta al paziente- “può aiutarti a capire come stai affrontando la terapia prescritta e ad attivare le migliori variazioni al tuo stile di vita e l’aderenza terapeutica”.
Il farmacista si trova infatti in una posizione-chiave nella rete dell’assistenza sanitaria alle persone con diabete perché dalla farmacia il paziente passa spesso e regolarmente per medicinali, ausili e presidi e quindi è in contatto frequente con il professionista dietro il banco. Una condizione ottimale per stabilire un dialogo e un rapporto di fiducia con il cittadino.
Si valuta che nelle 2.800 farmacie della Lombardia, entrino ogni giorno 750.000 persone. e che il farmacista dedichi in media 2 ore del proprio lavoro quotidiano alla consulenza sanitaria gratuita. Secondo gli organizzatori del progetto, dunque, proprio in tema di diabete, può fare molto per promuovere la prevenzione, l’educazione sanitaria, l’osservanza della terapia da parte del paziente.
Secondo Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia, il sindacato regionale dei titolari di farmacia, “il ruolo della farmacia nel rapporto con il paziente cronico è essenziale nella gestione della quotidianità della patologia. Il diabete è una patologia ormai estesamente diffusa e questo progetto, nato insieme ai medici di medicina generale, ha l’obiettivo di gestirla al meglio . Il paziente diabetico trova in farmacia il farmacista come referente di prossimità, che lo segue per una corretta assunzione del farmaco e nell’aderenza alla terapia”.
La Lombardia è un buon banco di prova per progetti come questo, essendo, con i suoi oltre dieci milioni di abitanti, la regione più popolosa d’Italia: secondo i dati più aggiornati, forniti dall’assessorato regionale al Welfare, conta 580.000 persone diabetiche, di cui 430mila diagnosticate e altre 150.000 non individuate (a livello nazionale risultano diagnosticati come diabetici oltre tre milioni e mezzo di italiani e si stima che vi sia un ulteriore milione e mezzo di persone diabetiche che ancora non sanno di esserlo).
Migliorare l’aderenza alla terapia da parte del paziente avrebbe effetti benefici sulla salute della persone e anche riscontri positivi di riduzione della spesa sanitaria per questa patologia, la cui voce di costo più pesante è la cura delle complicanze di un diabete curato male.
In Lombardia, secondo l’assessorato, il 90% per cento del totale delle persone con diabete “assume farmaci e costa al Servizio sanitario regionale 3.000 euro all’anno, che possono arrivare fino a 36.000 in caso di complicanze”, la cui cura è nettamente la fonte più rilevante di spesa per il diabete.
Individuare e correggere i comportamenti negligenti nell’osservanza della terapia del diabete avrebbe dunque non soltanto un effetto benefico per la salute delle persone, ma anche un riscontro positivo nel contenimento dei costi per il sistema sanitario, proprio perché contribuirebbe a ridurre l’insorgenza delle complicanze.