Nell’alimentazione di chi ha il diabete lo yogurt, meglio se magro, è un cibo che si può consumare con serenità, perché, nella grande famiglia dei latticini, è uno degli alimenti a minor contenuto di grassi. Ma vi sono studi che mostrano che anche per chi non ha il diabete lo yogurt è una buona scelta, perché sembra avere una funzione di riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Una ricerca britannica (condotta da O’Connor e altri) ha infatti studiato un ampio gruppo di soggetti (all’interno del più ampio studio Epic, European Prospective Investigation of Cancer) e ha rilevato, esaminando con cura la loro dieta attraverso il loro diario alimentare, che l’uso di prodotti caseari fermentati a basso contenuto di grassi, e fra questi in particolare lo yogurt magro, è associato a una riduzione del 24% della incidenza di diabete di tipo 2 rispetto a chi non fa uso di questi prodotti. Se poi uno spuntino di uso comune, come una porzione di patatine fritte, viene sostituito con uno yogurt, la riduzione della incidenza di diabete risulta dell’ordine del 47%.
Viceversa, secondo questa analisi, l’uso di prodotti caseari ad alto contenuto di grassi, latte e formaggio, non possiede questa proprietà. Si consiglia infatti solitamente di moderare il consumo di formaggi, preferendo quelli magri (come mozzarella, ricotta di mucca, crescenza) a quelli grassi.
In caso di diabete o a scopo di prevenzione del diabete lo yogurt magro, invece, naturalmente se inserito nel quadro di una alimentazione sana e bilanciata e di un generale corretto stile di vita, sembra avere un effetto benefico.
Si ritiene che il meccanismo alla base di questo fenomeno risieda nelle proprietà dei batteri probiotici presenti nello yogurt, capaci di migliorare il profilo lipidico e lo stato antiossidante nei diabetici di tipo 2 e di sintetizzare vitamina K2 associata a una riduzione del rischio di diabete di tipo 2.