Donne e diabete tipo 2: un nesso particolare, perché il diabete di tipo 2 nelle donne ha caratteristiche differenti rispetto a quello degli uomini e anche il profilo di rischio di svilupparlo è legato ad alcune specificità femminili, oltre ai fattori che riguardano sia i maschi sia le femmine (di questi temi e delle differenze tra donne e uomini, sia nel diabete di tipo 2, sia nel diabete di tipo 1, abbiamo parlato anche qui e qui).
Più di 45 anni, sovrappeso, sedentaria, pressione e colesterolo alti, fumatrice, con esperienza di diabete gestazionale, con un genitore diabetico: ecco una donna a rischio di diabete di tipo 2.
Per questo la Società italiana di diabetologia ha delineato un identikit della donna che rischia di andare incontro al diabete di tipo 2, indicando una serie di fattori critici predisponenti. Vediamo quali sono.
- Età superiore ai 45 anni
- Storia di diabete gestazionale
- Obesità o sovrappeso
- Ipertensione arteriosa
- Dislipidemia, ovvero aumento del colesterolo Ldl, quello cosiddetto “cattivo” e dei trigliceridi; riduzione del colesterolo Hdl, quello definito “buono”
- Sedentarietà
- Storia familiare di diabete
- Fumo
La Sid ricorda che le ragioni per cui il diabete colpisce in maniera diversa le donne, sono connesse sia a condizioni ormonali (legate all’età e a situazioni cruciali come la gravidanza) sia a motivi culturali. Infatti, “le donne sono meno studiate nei trial clinici, meno trattate o trattate con meno attenzione e determinazione nel raggiungere gli obiettivi terapeutici”. Un limite da superare, sottolinea la Sid, perché non soltanto le donne si ammalano di diabete come gli uomini, ma rischiano anche di essere colpite in misura più grave da complicanze cardiovascolari (come ictus e infarto) od oculari, come la retinopatia.
La Sid sottolinea infatti che “il diabete è un fattore di rischio cardiovascolare due volte più forte nelle femmine che nei maschi”. Inoltre, “nelle donne, un cattivo compenso glicemico comporta soprattutto un aumentato rischio di ictus: per ogni punto percentuale di aumento dell’emoglobina glicata, il rischio di ictus aumenta del 6% nelle donne”.
Per quanto riguarda le complicanze oculari, “le donne sono più a rischio di perdere la vista per retinopatia diabetica rispetto ai maschi”.
Anche il rischio di depressione per la donna con diabete è doppio rispetto all’uomo.
Esistono poi anche alcune conseguenze negative del diabete che sono tipicamente femminili: le infezioni del tratto urinario (quali le cistiti), molto più comuni tra le donne con diabete che tra i maschi; le infezioni micotiche del tratto genitale (come le vaginiti da Candida); problemi sessuali legati ad alterazioni di vascolarizzazione nell’area genitale e a danni alle fibre nervose (riduzione della libido, secchezza vaginale, eccetera).
Commenta in proposito il presidente della Sid Giorgio Sesti, in occasione della Giornata mondiale del diabete, dedicata appunto a “donne e diabete”: “Evidenze scientifiche raccolte negli ultimi 20 anni dimostrano come il rischio cardiovascolare associato al diabete sia costantemente maggiore nelle donne. E’ stato infatti dimostrato come le donne con diabete di tipo 2 abbiano un rischio di coronaropatia aumentato del 44 per cento rispetto agli uomini. Anche il rischio relativo di ictus è maggiore nelle donne affette da diabete. Dobbiamo ormai avere ben chiaro in mente che le donne con diabete tipo 2, anche a parità di cura erogata, non raggiungono i target dei fattori di rischio consigliati dalle società scientifiche al pari degli uomini, anche se le ragioni di questa disparità sono ancora oggetto di indagine. Inoltre, le differenze nella presentazione clinica della patologia possono ritardare la diagnosi e l’avvio di procedure salva-vita”.