Abbiamo ricevuto centinaia di risposte al nostro questionario sui rapporti tra paziente e diabetologo e la cosa ci ha fatto molto piacere, dopo il buon interesse suscitato già dal primo (dedicato all’autocontrollo). Vi ringraziamo una volta di più per la vostra attiva partecipazione, che ci conferma nella nostra intenzione di proseguire, tramite Facebook, nella proposta di questionari su temi che riguardano da vicino chi ha il diabete e chi ha persone care che con questa patologia quotidianamente devono convivere.
In questo articolo vi riassumiamo i risultati scaturiti da quello che ci avete raccontato rispondendo alle domande sul vostro rapporto paziente-diabetologo, sulla vostra esperienza, i vostri giudizi, le vostre aspettative e, in generale, sull’assistenza che ricevete per la vostra patologia.
Chi ha risposto al questionario
• Sono decisamente più numerose le donne tra coloro che hanno risposto alle nostre domande: il 56% contro il 44% di uomini.
• La fascia di età più rappresentata, con il 56%, è quella compresa tra i 35 e i 65 anni; gli over 65 sono il 40%; i più giovani (tra i 18 e i 35), come era prevedibile date le caratteristiche epidemiologiche della patologia, sono una minoranza, circa il 4%.
• Nord e Sud d’Italia sono equamente rappresentati: entrambi con il 35%; il Centro è più distante, con il 21%,;dalle Isole arrivano il 10% delle risposte.
• Naturalmente il diabete di tipo 2 riguarda la grande maggioranza dei partecipanti al questionario (80%); il tipo 1 è però un buon 19%; il gestazionale l’1%.
Le vostre risposte una per una
• In che misura pensi che il tuo medico di base contribuisca alla cura del tuo diabete?
Le risposte a questa domanda rivelano un atteggiamento moderatamente critico da parte di una consistente quota dei partecipanti al questionario: infatti, soltanto il 10% risponde “alta”, circa il 40% dice “media”, mentre un altro 40% valuta “basso” il contributo del medico di base alla cura del proprio diabete. Rimane un 11% che non si sente in grado di dare una valutazione.
• E quanto, invece, il tuo diabetologo ti aiuta nella gestione della malattia?
Se qualcuno si aspettava prevalente soddisfazione nei confronti dello specialista, forse resterà un po’ sorpreso dal fatto che, se un quarto dei nostri lettori (il 25%) pensa che il diabetologo lo aiuti “molto” nella gestione del diabete, una percentuale più alta (il 33%) sembra più “freddina” e dice “abbastanza” e un altro 33% ritiene di essere “poco” aiutata dal proprio diabetologo. Infine, l’8% non sa rispondere.
• Con che frequenza vieni visitato dal tuo diabetologo?
La frequenza delle visite dallo specialista è molto variabile, coerentemente con le differenti situazioni dei pazienti, che fanno dire spesso che ogni caso di diabete è diverso da tutti gli altri. I nostri lettori per il 19% vengono visitati una volta al trimestre, per il 28% una o più volte in sei mesi, per la maggioranza (relativa), il 34%, una o più volte l’anno. C’è infine un 20% per cui le visite avvengono meno di una volta l’anno.
• Quanto tempo ti dedica il tuo diabetologo durante la visita?
Nella maggior parte dei casi (il 43%) una visita dal diabetologo dura dieci minuti, ma in una percentuale non troppo distante (il 37%) il tempo si raddoppia a venti. Per il 15% occorre mezzora, ma vi è anche un 5% che supera i trenta minuti.
• Ritieni che la cura proposta dal tuo diabetologo sia adeguata alla tua condizione?
La maggioranza assoluta dei partecipanti al questionario (il 51%) pensa che sì, la cura proposta dal diabetologo sia adeguata alla propria condizione: soltanto il 15% (percentuale nettamente inferiore, ma non irrilevante) ritiene invece che non sia così. Colpisce il fatto che ben il 34% dichiari di non saper dire se la terapia prescritta faccia effettivamente al caso suo.
• Le potenziali complicanze del diabete sono varie (cuore, occhi, piedi, reni eccetera). L’assistenza che ottieni è di tipo multidisciplinare? (Ti visitano più specialisti?)
Con questo quesito si entra più nel merito del tipo di assistenza offerta alle persone con diabete: in particolare si domanda se sia fornita da un team diabetologico, considerato oggi come il modello preferibile, date le svariate problematiche che il diabete comporta che richiedono diverse competenze specialistiche. La maggioranza delle risposte, il 53%, attesta la prevalenza di una assistenza multidisciplinare, svolta da più specialisti coordinati tra loro intorno alla figura del diabetologo. Il 47% però afferma di non ricevere questo genere di assistenza.
• Se sì, quali (prevalentemente)?
Tra coloro che sono seguiti da più specialisti, la figura che emerge nettamente per la sua maggior presenza è quella dell’oculista (citato dall’85% dei partecipanti), a conferma della doverosa preoccupazione per i possibili danni agli occhi (retinopatia, innanzitutto) che un diabete mal gestito può causare. Molto presente (73%) il cardiologo: risultato altrettanto comprensibile, dato l’alto rischio di complicazioni cardiovascolari che il diabete spesso comporta. Decisamente meno citati gli altri: podologo (10%), nefrologo (8%), psicologo (3%), andrologo (2-3%).
• Quali, tra le seguenti attenzioni, desidereresti ricevere?
Che cosa soprattutto chiedono coloro che hanno partecipato al questionario? La netta maggioranza, il 77%, desidera una visita polispecialistica, un check up, nella stessa giornata. Circa il 40% vorrebbe un’assistenza telefonica disponibile in caso di necessità. Percentuali tra loro molto simili (intorno al 12-13%) raccolgono le prestazioni di telemedicina (quali elettrocardiogramma, holter eccetera) e supporti di software (come le app).