Curare e prendersi cura del diabete: una parola d’ordine per sintetizzare come deve essere affrontata oggi questa patologia è stata lanciata dall’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete” per bocca del suo coordinatore, il deputato Roberto Pella, nel corso della conferenza organizzata il 25 maggio alla Camera dall’Intergruppo, in collaborazione con la Simt (Società italiana di medicina teatrale) e il programma internazionale Changing Diabetes. L’occasione era celebrare il centenario della scoperta dell’insulina (sul tema vedi sul nostro sito qui).

Curare e prendersi cura del diabete: come affrontare oggi la patologia, secondo l’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete”. L’intervento del coordinatore Roberto Pella alla Camera.

L’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete” è un esempio positivo di impegno della politica su questa fondamentale problematica sanitaria. Come si legge sul suo sito, “è stato costituito in seno alla XVIII Legislatura, quale spazio di dialogo e confronto parlamentare permanente e bipartisan sui temi dell’obesità e del diabete”.
L’Intergruppo é formato da deputati e senatori che, “in modo coordinato, s’impegnano per dare impulso e concretezza, attraverso gli strumenti legislativi a disposizione degli organismi parlamentari, alle istanze provenienti da tutti i soggetti operanti nel mondo dell’obesità e del diabete, intervenendo, con particolare pro-attività, su tutti quei determinanti e fattori di rischio che possano ridurne la prevalenza, specie in ambito urbano”.

Roberto Pella: “L’Intergruppo parlamentare “Obesità e Diabete” si impegna a sostenere il mondo professionale e le associazioni dei pazienti nel perseguire la miglior qualità di vita per le persone con diabete”.

Nel suo intervento alla conferenza, Pella ha sottolineato che “la scoperta dell’insulina è certamente uno degli avvenimenti chiave nella storia della medicina, che ha permesso di cambiare la vita di molte persone. Negli ultimi cento anni, la ricerca ha compiuto molti passi in avanti nel campo del diabete, mettendo a punto farmaci sempre più efficaci, in grado di agire non solo sulla glicemia, ma anche su ipoglicemie, riduzione del peso corporeo, rischio cardiovascolare, nefropatia, tutte condizioni che sono associate alla malattia. Oggi, vista la drammatica crescita del numero di persone con diabete nel mondo, causata dall’avanzata della forma di tipo 2, che una volta si manifestava negli anziani e oggi in persone sempre più giovani, si punta a trovare soluzioni non solo per curarla, ma anche e soprattutto per prevenirla. Ma non di sola cura dobbiamo parlare: curare è fondamentale, ma prendersi cura è ancora più importante”.

Quindi, per curare e prendersi cura del diabete -e dunque delle persone- continua Pella, “l’Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete si impegna a sostenere il mondo professionale e le associazioni dei pazienti nel perseguire la miglior qualità di vita per le persone con diabete, che passa non solo per le terapie, ma soprattutto per le condizioni di assistenza e di accesso ai trattamenti, da garantire in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale”.

Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Affari Sociali della Camera: “Oggi siamo nella condizione di disegnare la sanità del futuro, anche grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza post pandemia, ed è un’occasione che non possiamo sprecare, per farlo a misura dei pazienti, non solo con diabete, e delle loro famiglie”.

L’onorevole Marialucia Lorefice, presidente della Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, ha fatto il punto sulla situazione globale del diabete: “Le persone affette da diabete sono circa 400 milioni nel mondo, di cui quattro milioni solo in Italia, e il nostro obiettivo deve essere quello di garantire la presa in carico di questi pazienti, migliorandone la qualità della vita. Si tratta di una patologia in continua crescita, che coinvolge sempre più i bambini nei primissimi anni di età, e che registra un netto divario tra le regioni del nord e quelle del sud, in cui l’incidenza è più elevata non solo a causa di fattori genetici, ma anche degli stili di vita”.

Il quadro è critico, ma -ricorda Lorefice- c’è anche qualche considerazione confortante da fare: “La nota positiva dell’ultimo decennio -prosegue la deputata- è la riduzione della mortalità per diabete, diminuita di oltre il 20%. Questo è un segnale forte, frutto dei progressi della ricerca che affonda le sue radici nella scoperta dell’insulina 100 anni fa, dell’efficacia del sistema di diagnosi e cura nella rete dei centri di diabetologia, dei nuovi farmaci per il diabete e per le sue complicanze. Oggi siamo nella condizione di disegnare la sanità del futuro, anche grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza post pandemia, ed è un’occasione che non possiamo sprecare, per farlo a misura dei pazienti, non solo con diabete, e delle loro famiglie”.

Una seconda conferenza sul tema diabete si svolgerà il prossimo 8 giugno e sarà trasmessa in streaming sul sito della Camera dei deputati.