La Associazione medici diabetologi (Amd) ha celebrato, con il congresso di maggio di Fondazione Amd a Roma, i suoi primi cinquant’anni di vita, puntando l’attenzione su stato dell’arte, novità e prospettive della gestione e cura del diabete in Italia.

Cinquantesimo anniversario della nascita della Associazione medici diabetologi: al congresso celebrativo tenutosi a Roma si è parlato dell’assistenza e cura del diabete oggi e domani.

Fra le attività importanti di Amd va ricordata la periodica pubblicazione degli Annali, una fotografia puntuale dell’assistenza e cura del diabete in Italia, ricavata dai dati dei cenri diabetologici diffusi in tutto il territorio (si veda anche, sul nostro sito, qui). Un’analisi così accurata da suscitare l’interesse dell’Organizzazione mondiale della Sanità e della International diabetes federation, presenti al congresso di Amd.

La fotografia del diabete in Italia negli Annali Amd, uno studio apprezzato da Oms e Idf

Commenta il presidente di Amd Riccardo Candido: “Abbiamo sviluppato una grande esperienza nella raccolta del dato che ha permesso agli Annali Amd di diventare una best practice da esportare fuori dai confini nazionali. Misurare e analizzare le performance delle strutture di diabetologia non è una questione solo per addetti ai lavori: assume importanza anche per le persone con diabete, perché permette di capire se il sistema sanitario stia o meno offrendo loro la migliore assistenza possibile”.

Sul punto, Amd segnala che i Paesi europei si sono ufficialmente impegnati a raggiungere obiettivi di miglioramento nella prevenzione, diagnosi e cura del diabete ma che questi risultano ancora disattesi, dal momento che le persone con diabete nella Regione europea dell’Oms continuano ad aumentare. Inoltrre, secondo Idf, un terzo dei diabetici non viene diagnosticato e, con punte fino alla metà dei pazienti, non si raggiungono gli obiettivi terapeutici nelle persone già diagnosticate.

Servono quindi sistemi per analizzare i nodi dell’assistenza, ma molti Paesi ne sono sprovvisti. Per questo gli Annali hanno suscitato l’interesse di Oms Europe e Idf Europe, in quanto modelli validi di analisi della situazione.

L’attenzione del congresso dei diabetologi di Amd si è rivolta poi verso le novità che riguardano il diabete, dai progressi in campo farmacologico alle potenzialità offerte dalla digitalizzazione.

In futuro i dati della glicemia direttamente sul Fascicolo sanitario elettronico del paziente

Così ha sintetizzato la situazione il presidente di Fondazione Amd Graziano Di Cianni: “Oggi l’innovazione corre su più fronti. Non solo quello farmacologico, con le molecole salite di recente agli onori della cronaca per via della loro efficacia nella riduzione del peso e impiegati per la cura dell’obesità; non solo quello della tecnologia, con le novità che ogni giorno si susseguono per quanto concerne sensori per il monitoraggio in continuo del glucosio, microinfusori di insulina e sistemi integrati. L’innovazione è anche organizzativa. Grazie alla digitalizzazione, alla telemedicina e al teleconsulto si stanno profilando scenari in cui sarà possibile, ad esempio, caricare i dati della glicemia, rilevati dai sensori, direttamente sul proprio Fascicolo sanitario elettronico, mettendoli a disposizione del medico di famiglia o dello specialista. Per noi medici sarà più semplice raggiungere alcune particolari categorie di pazienti, come i residenti in Rsa o la popolazione carceraria”.

Il ruolo dell’intelligenza artificiale nella prevenzione

“Poi c’è il grande capitolo dell’intelligenza artificiale -continua Di Cianni- dove i dati giocano un ruolo chiave. Grazie agli Annali, che rappresentano un patrimonio immenso di dati, abbiamo da poco definito un protocollo di studio per testare l’utilizzo di un algoritmo, basato proprio sul nostro database, che consentirà al diabetologo di individuare precocemente tra i suoi pazienti quelli più a rischio di andare incontro a complicanze”.

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