Lo conferma uno studio dell’Università di Padova pubblicato come “lettera” sul Journal of Endocrinological Investigation

Non è facile entrare nello spirito perverso di chi si diverte a diffondere “fake news”, in un periodo poi di emergenza come l’attuale, ma rimane il fatto che sul tema Covid-19 si è e si sta diffondendo una abbuffata di notizie false, informazioni non veritiere, che servono soltanto a disorientare i pazienti e a far aumentare ansia, stress, paura. Tra queste ci soffermiamo in particolare sulla notizia relativa al fatto che le persone con diabete sarebbero maggiormente predisposte a contrarre l’infezione da Coronavirus. Una notizia falsa che però ha allarmato non pochi, come risulta dalle numerose telefonate al numero verde istituito da Società italiana di diabetologia (Sid), Associazione medici diabetologi (Amd) e Società italiana di endocrinologia (Sie), proprio per dare risposte qualificate e accreditate su diabete e Covid-19.

Chiarezza sul tema ce la offre uno studio effettuato da alcuni ricercatori dell’Università di Padova (i professori Gian Paolo Fadini e Angelo Avogaro, insieme ai dottori Mario Luca Morieri e Enrico Longato) e pubblicato sul Journal of Endocrinological Investigation. Questi ricercatori hanno effettuato una metanalisi, combinando i dati riportati in 12 studi cinesi (su un totale di 2.108 pazienti) con alcuni dati preliminari italiani, da cui emerge che la percentuale dei soggetti affetti da diabete non era superiore rispetto alla prevalenza del diabete nella popolazione generale. Pertanto, il diabete non sembra esporre a un rischio aumentato di contrarre l’infezione da nuovo coronavirus.

Il diabete non aumenta il rischio di contrarre il Covid-19, ma in caso di infezione può aumentare il rischio di complicanze e di decorso sfavorevole. Maggiore attenzione va, quindi, riservata alle persone con diabete, se colpite da Coronavirus

Lo studio, invece, conferma un dato già ben conosciuto, e cioè che le persone con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare complicanze (e conseguentemente di decorso sfavorevole), nel corso di qualunque malattia acuta, quindi anche nel Covid-19. Va comunque sottolineato che i pazienti con andamento peggiore erano mediamente molto anziani e affetti anche da altre patologie. Pertanto, al momento, non è possibile stabilire quale sia il reale contributo del diabete nel determinare la prognosi dell’infezione da nuovo coronavirus e quali possano essere i meccanismi coinvolti.

“Questo studio -commentano Francesco Purrello, presidente Sid, Paolo Di Bartolo, presidente Amd, e Francesco Giorgino, presidente Sie- aiuta a fare chiarezza: le persone con diabete non sono ad aumentato rischio di contagio, ma devono tuttavia essere molto prudenti, come e più del resto della popolazione, e seguire scrupolosamente le misure di prevenzione più volte ribadite dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di Sanità. Nel caso in cui una persona con diabete contragga poi l’infezione da Covid-19, i medici dovranno vigilare con maggiore attenzione, per gestire l’aumentato rischio di complicanze alle quali questa popolazione risulta esposta”.