Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete 2016, la manifestazione promossa dalla International diabetes federation (Idf) e dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e che dal 1991 coinvolge Paesi di tutto il globo. Nel 2006 la Giornata mondiale del diabete è stata riconosciuta come “Official United Nations Day”, giornata ufficiale delle Nazioni unite, cioè dell’Onu.

Il tema di quest’anno è “occhi sul diabete” (“Eyes on Diabetes”) per sottolineare l’importanza della diagnosi precoce e del trattamento tempestivo del diabete di tipo 2 come via maestra per ridurre il rischio di gravi complicanze della patologia (che possono colpire occhi, cuore, reni, arti, nervi, vasi sanguigni e via dicendo). La campagna vuole essere una sorta di piattaforma per promuovere iniziative per tutto il corso dell’anno e per impostare azioni coordinate e concertate a livello mondiale per affrontare il diabete come problema di salute globale.

Idf: individuare presto il diabete di tipo 2 è importante per modificarne il corso e ridurre il rischio di complicanze e individuare presto le complicanze è una parte essenziale della gestione di tutti i tipi di diabete.

Dal 2007 un logo a forma di cerchio blu è il simbolo della Giornata mondiale del diabete e il colore blu risalta in tutte le manifestazioni organizzate nel mondo il 14 novembre (il blu è il colore delle Nazioni Unite, che l’anno prima avevano fatto proprio lo World diabetes day anche con una risoluzione che poneva la lotta al diabete come una priorità globale). Il cerchio blu, secondo Idf, è il simbolo della consapevolezza e dell’unità della comunità mondiale del diabete (pazienti, familiari, medici e tutti coloro che sono coinvolti) nei confronti dell’epidemia-diabete. In tutto il mondo, quindi, il 14 novembre si svolgono manifestazioni, convegni, screening, iniziative di diffusione di materiali informativi, che vogliono rappresentare il coronamento di un lavoro che dura tutto l’anno. Per la International diabetes federation, “screening” (“selezione, cernita, individuazione”) è la parola chiave: perché individuare presto il diabete di tipo 2 è importante per modificarne il corso e ridurre il rischio di complicanze e individuare presto le complicanze è una parte essenziale della gestione di tutti i tipi di diabete.

Nel mondo ci sono 415 milioni di persone con diabete: potrebbero arrivare a 642 nel 2040. Tra chi ha il diabete, uno su due non è diagnosticato e non sa di averlo.

Idf ricorda le cifre preoccupanti del diabete nel mondo: 415 milioni di adulti nel 2015 e la previsione di un aumento sino a 642 (vale a dire un adulto su dieci) per il 2040. Si conferma la stima che un diabetico su due non sia diagnosticato, cioè ha il diabete ma non lo sa. Ciò significa che molte persone con diabete di tipo 2 vivono per molti anni con la patologia senza alcuna cura e quando arrivano alla diagnosi spesso hanno già in corso qualche complicanza. Secondo Idf, però, fino al 70% dei casi di diabete di tipo 2 potrebbe essere prevenuto (o potrebbe esserne ritardata l’insorgenza) con l’adozione di sani stili di vita.

Un altro aspetto, relativamente nuovo, del problema diabete su cui la Giornata mondiale del diabete 2016 vuole richiamare l’attenzione è la crescente diffusione del diabete di tipo 2 (quello che in Italia si sente spesso chiamare “diabete dell’adulto”) tra i giovani. Cause principali: la cattiva alimentazione e la inattività.

Il diabete si fa sentire pesantemente anche sul piano dei costi: il 12% delle spese totali per la salute nel mondo è dovuto alla cura di persone con diabete. Si stima che nel 2015 la spesa globale per la cura del diabete e la gestione delle complicanze sia arrivata a 673 miliardi di dollari.

Sta ormai perdendo senso anche la vecchia definizione di diabete come malattia del benessere o delle società ricche, perché Idf ricorda che il numero di persone con diabete nei Paesi a basso o medio reddito continua a crescere, fino a minacciarne la sostenibilità dello sviluppo: entro il 2040 si prevede che il diabete in Africa raddoppierà le cifre di diffusione odierne.

Occhi sul diabete e sulla retinopatia: più di 93 milioni di adulti con diabete hanno questa complicanza, che può causare gravi danni alla vista. Uno dei temi principali della Giornata mondiale.

Un’attenzione particolare va riservata a una delle complicanze più temibili del diabete, la retinopatia diabetica, che, se non curata, può causare gravi danni alla vista, sino alla cecità. Secondo Idf, già oggi più di 93 milioni di adulti con diabete, hanno una forma di retinopatia. Lo screening e l’individuazione tempestiva della retinopatia è perciò fondamentale per iniziare al più presto il trattamento e prevenire così la perdita di capacità visiva. Per questo la retinopatia è uno dei temi centrali della Giornata mondiale del diabete 2016.

La Giornata del diabete in Italia: convegni, incontri, screening in piazza e presso ambulatori, spettacoli, manifestazioni sportive, diffusione di materiale informativo, dibattiti pubblici. Per rafforzare l’informazione e favorire la prevenzione del diabete e la diagnosi precoce.

In Italia la Giornata mondiale del diabete, promossa da Diabete Italia onlus dal 2002, è sempre stata animata da iniziative in tutto il territorio nazionale, che partono già nella settimana che precede il 14 novembre (quest’anno si è cominciato il giorno 7). Quest’anno il programma prevede 1200 eventi in 500 città italiane. organizzati da associazioni di persone con diabete, medici, infermieri, professionisti sanitari, istituzioni, per informare i cittadini e per invitarli a sottoporsi a controlli glicemici gratuiti (con allestimento di banchetti e gazebo attrezzati nelle piazze). Sono stati organizzati incontri, spettacoli, dibattiti pubblici, manifestazioni sportive e anche attività di controllo e screening presso strutture mediche. Per saperne di più in merito alle tante iniziative, oltre a quello che potete leggere qui, potete consultare il sito della Giornata del diabete.

In Italia la Giornata mondiale del diabete è realizzata con il patrocinio del Ministero della Salute, del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, e di Croce Rossa Italiana, Anci, Coni e con la collaborazione del Segretariato sociale Rai. La campagna di sensibilizzazione si effettua oltre che nelle piazze italiane, anche nelle “diabetologie aperte”, con la stretta sinergia tra gli operatori sanitari di diabetologia italiani (Osdi), i medici dell’Associazione medici diabetologi (Amd) e della Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica (Siedp), in collaborazione con le associazioni di volontariato aderenti a Diabete Italia.

Tra le novità di quest’anno, si segnala la “Settimana di prevenzione presso gli ambulatori di diabetologia e quelli di medici di medicina generale” dal 7 al 13 novembre. Oltre cento soci Simg (Società italiana di medicina generale), coordinati da Gerardo Medea, effettuano attività di informazione e prevenzione presso i propri ambulatori. I servizi di diabetologia e i medici di famiglia aderenti sono a disposizione per effettuare screening gratuiti al fine di individuare i casi di diabete misconosciuto o di prevenire/ritardare l’insorgenza della malattia con suggerimenti idonei sullo stile di vita. Non occorre l’impegnativa. Particolare attenzione sarà dedicata alle donne che hanno avuto il diabete gestazionale, agli obesi, a coloro che hanno familiarità di primo grado per diabete di tipo 2, ai bambini in sovrappeso (presso le diabetologie pediatriche).

Grazie alla partnership con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb onlus, promotrice della Giornata della vista) e Diabete Italia, in più di 80 diabetologie si parlerà anche di prevenzione della retinopatia diabetica. Sarà inoltre possibile effettuare, per chi è già diabetico, lo screening per il piede a rischio presso i podologi dell’Aip, aderenti alla campagna di prevenzione.

Un tema nuovo sotto i riflettori di quest’anno è il diabete veterinario, quello che può colpire il vostro cane o il vostro gatto e che, secondo le stime, riguarda in Italia da un soggetto su 500 fino a uno su 100. Grazie al patrocinio dell’Anmvi (Associazione nazionale medici veterinari italiani) e di Fnovi (Federazione nazionale Ordini veterinari italiani) e con il contributo non condizionante di Msd Animal Health,  si celebra il “Mese del Diabete del Cane e del Gatto”,  curato da Mco International Group. Per tutto il mese di novembre, sono organizzate da veterinari, nei loro ambulatori e nelle loro cliniche, numerose iniziative sul territorio (incontri informativi rivolti ai proprietari di animali sulla patologia, sui sintomi, sulla diagnosi e sulla prevenzione. Il calendario delle iniziative è disponibile sul sito della Giornata del diabete (nella sessione “La mia piazza”). Anche per gli amici animali una diagnosi precoce e una terapia insulinica adeguata unita a una alimentazione corretta permettono una vita normale.

Sesti (Sid): “La dimensione del problema, la diffusione a tutte le fasce d’età, la gravità delle complicanze, i costi dei ricoveri fanno del diabete mellito uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale. Per questi motivi, la lotta al diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della sanità, insieme alla malaria e alla tubercolosi. Unica delle tre a essere non trasmissibile”.

Anche la Società italiana di diabetologia, in occasione della Giornata mondiale del diabete 2016, durante il fine settimana, sarà presente in decine di piazze e centri commerciali italiani per offrire informazioni dettagliate sulla malattia ai cittadini. Inoltre, organizza un proprio convegno a Roma, lunedì 14 novembre, dal titolo “Il diabete in Italia fra ricerca e assistenza”.

Commenta il presidente della Sid Giorgio Sesti: “La dimensione del problema, la diffusione a tutte le fasce d’età, la gravità delle complicanze associate alla malattia, i costi dei ricoveri fanno del diabete mellito uno dei principali problemi sanitari su scala mondiale. Per questi motivi, la lotta al diabete è una delle tre emergenze sanitarie identificate dall’Onu e dall’Organizzazione mondiale della sanità, insieme alla malaria e alla tubercolosi. Unica delle tre a essere malattia non trasmissibile”.

In Italia, i dati Istat 2015 indicano che il diabete colpisce il 5,5% dei cittadini, per un totale di 3,3 milioni di persone. A questi va aggiunto un altro milione di persone che ignorano di avere già la malattia. I dati più recenti dell’Osservatorio Arno Diabete, nato da una collaborazione tra Sid e Cineca, documentano che il tasso di prevalenza totale del diabete in Italia è pari al 6,2%. Sottolinea Sesti: “Il diabete rappresenta un grave onere a carico dei bilanci economici dei sistemi sanitari nazionali. Uno studio dell’Osservatorio Arno Diabete ha stimato che il costo medio annuo per paziente è pari a 2.792 euro, una cifra generata dalle spese di assistenza ospedaliera (51%), di spesa farmaceutica (32%) e di assistenza ambulatoriale (17%). A questi vanno aggiunti i costi indiretti. Uno studio della London School of Economics ha stimato che costi indiretti della malattia ammontano a 12 miliardi di euro e derivano per lo più da prepensionamenti e assenze dal lavoro”.

D’altro lato, fa notare il presidente della Sid Sesti, “i team diabetologici italiani costano circa 1% del totale della spesa sostenuta per curare le persone con diabete e possono contribuire a ridurre in misura assai significativa il restante 99% della spesa, attraverso la prevenzione delle complicanze croniche, accorciando la durata delle degenze con una presa in carico al momento del ricovero in ospedale, ottimizzando l’uso dei farmaci e dei dispositivi per il monitoraggio e la cura, osservando una scrupolosa appropriatezza nelle prescrizioni di esami di laboratorio e strumentali, collaborando nelle scelte sulle strategie di cura operate a livello nazionale, regionale e locale”.

La retinopatia è una complicanza molto pericolosa per gli occhi, ma è prevenibile, se ci si controlla e si interviene tempestivamente.

La maggior parte della spesa associata al diabete è determinata dal trattamento delle complicanze, e fra queste la retinopatia, tema della giornata mondiale 2016. In proposito, ricorda Sesti, “il diabete è la prima causa di cecità prevenibile nei paesi industrializzati e sta diventando tale anche nei paesi in via di sviluppo. La parola chiave è prevenibile”.

Lo strumento per prevenire danni irrimediabili indotti dalle complicanze oculari è effettuare lo screening, che -raccomanda la Sid- deve essere eseguito con cadenza regolare dal medico diabetologo. Lo screening delle complicanze non è una procedura complessa né costosa, e dovrebbe essere eseguito annualmente nei centri di diabetologia. “Fin dalla diagnosi del diabete -spiega il professor Francesco Purrello, presidente eletto della Società italiana di diabetologia- occorre controllare la retina, con un esame del fondo oculare, perché in diversi casi è già presente un danno iniziale. In questo modo si possono adottare i provvedimenti necessari, in particolare un controllo efficace della glicemia e della pressione arteriosa, per impedire che il danno peggiori. In caso di lesioni iniziali può essere utile fotografare la retina (retinografia) in modo di avere a disposizione un’immagine da confrontare con immagini successive e valutare l’andamento della patologia nel tempo. Un altro esame che può essere prescritto è la fluorangiografia, che prevede una serie di fotografie della retina dopo iniezione di un mezzo di contrasto”.