piramidemediterranea

La dieta per il diabete deve seguire le regole del corretto stile di vita che valgono per tutti: un importante punto di riferimento è la Piramide della Dieta mediterranea (che vedete qui sopra), elaborata dalla “Fondazione dieta mediterranea”, una rappresentazione grafica che ci aiuta a capire facilmente quali sono gli alimenti da preferire e quali, invece, da usare con moderazione, traducendo in immagini le linee guida del mangiar sano. Senza porre veti assoluti, ma chiarendo che cosa va consumato di più e che cosa di meno, in base ai principi  largamente condivisi della dieta mediterranea (ne abbiamo parlato anche qui e qui).

La Piramide della dieta mediterranea non pone divieti assoluti, ma ci fa capire che cosa è bene mangiare spesso, anche tutti i giorni, e che cosa va consumato con misura.

Le indicazioni della piramide alimentare sono valide per tutta la popolazione adulta, ma sono particolarmente utili per formulare i principi generali per una buona dieta per il diabete, senza comunque dimenticare che ogni piano dietetico deve essere sempre costruito a misura delle esigenze specifiche del singolo paziente.

Se guardiamo la piramide, vediamo che alla sua base sono collocate alcune immagini che richiamano l’importanza di praticare una regolare attività motoria (ma anche di concedersi il giusto riposo), sottolineano l’importanza della convivialità, raccomandano il criterio della stagionalità nelle scelte dei cibi, il rispetto delle tradizioni e la preferenza gli alimenti ecocompatibili. Questo per ricordare che l’alimentazione sana si colloca sempre in un contesto più ampio di comportamenti e situazioni, riconducibili allo stile di vita corretto, di cui bisogna tenere conto.

Subito al di sopra sono collocati acqua e infusi di erbe, ritenuti elementi indispensabili da non far mai mancare nell’alimentazione. Vengono poi il gruppo dei cereali (pasta, pane, riso), possibilmente integrali, l’olio di oliva, la frutta, la verdura, da consumare quotidianamente, tre o più volte al giorno, distribuendone l’apporto in relazione al dispendio energetico.

Poi, sopra di questi, trovano posto le noci, le olive, le erbe, le spezie, la cipolla, l’aglio, da consumare, secondo le proprie preferenze, una o due volte al giorno; più in alto ancora viene situato il gruppo dei latticini, possibilmente a basso contenuto di grassi (come lo yogurt magro), da utilizzare tutti i giorni.

Più si sale e più si deve usare prudenza nei consumi, limitando le quantità e la frequenza, specialmente se si deve definire una corretta dieta per il diabete, ma anche se si vuole prevenire la comparsa di un diabete di tipo 2.

Proseguendo la nostra scalata alla piramide, troviamo dunque gli alimenti prevalentemente proteici, con differenti caratteristiche qualitative e nutritive: carni bianche e pesce sotto, carni rosse e insaccati sopra, e le patate, il cui consumo è indicato con frequenza settimanale. Tra questi, si trovano anche i legumi e, a proposito del loro utilizzo, deve essere ricordata la buona vecchia abitudine di consumare piatti unici, come pasta e fagioli, zuppa di ceci o di lenticchie, che apportano una buona miscela di proteine vegetali e soprattutto un’elevata quantità di fibre del tipo idrosolubile.

Al vertice della piramide si trovano, infine, i dolci, che, in caso di diabete, vanno consumati con cautela. Ancora più in alto, ma fuori dalla piramide, troviamo un richiamo all’utilizzo come bevanda del vino, meglio se rosso, da consumare però con moderazione.