Per quali ragioni viene ricoverata una persona con diabete in ospedale? Qual è la diagnosi che determina questa scelta di intervento? L’analisi più recente elaborata dall’Osservatorio Arno Diabete (realizzato da Sid e Cineca, Rapporto 2015, Volume XXIII) ci dice che la semplice motivazione “diabete” non è tra le prime cause di ricovero, che sono invece altre ragioni più specifiche (anche se connesse con il diabete).
Tra le persone con diabete che vengono ricoverate in ospedale, le cause principali sono scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, infarto. “Diabete mellito” è al quarto posto.
Infatti, dei circa 700mila diabetici che vengono ricoverati in ospedale in un anno, per un qualsiasi motivo, la maggior parte riceve come diagnosi principale “scompenso cardiaco” (o “insufficienza cardiaca”): si tratta dell’8,4% dei diabetici che hanno avuto almeno un ricovero nel corso dell’anno, corrispondente a 17 soggetti su 1000 con diabete (che abbiano avuto un ricovero o no); seguono l’insufficienza respiratoria (6% dei diabetici ricoverati e 12 su 1000 diabetici totali) e l’infarto miocardico acuto (rispettivamente 3,5% e 7 su mille).
Soltanto al quarto posto compare come diagnosi principale “diabete mellito”: per il 3,4% delle persone con diabete che hanno avuto almeno un ricovero, ossia 7 su mille persone diabetiche, che siano state ricoverate in ospedale o no.
Le ulteriori undici cause sono, nell’ordine: artrosi, altre forme di cardiopatia ischemica cronica, frattura del collo del femore, occlusione delle arterie cerebrali, aritmie cardiache, aterosclerosi, coletiliasi (calcoli biliari), organo o tessuto sostituito, ulteriori forme di cardiopatia ischemica acuta o subacuta, broncopolmonite, setticemia. Le prime quindici cause rappresentano il 47% dei ricoveri di persone con diabete.
Come si può notare, è rilevante il peso delle patologie cardiovascolari, che sono tra le principali complicanze del diabete: riguardano circa il 25% delle cause di ricovero.
Tutti queste degenze hanno durate medie piuttosto alte e normalmente più elevate di quelle delle persone non diabetiche: si va dagli otto giorni e mezzo delle aritmie cardiache ai venti delle sostituzioni di organo o tessuto. Per quanto riguarda le diagnosi più frequenti, in caso di insufficienza cardiaca, il ricovero comporta in media 12,4 giorni di permanenza in ospedale, che salgono a circa 14 per l’insufficienza respiratoria, mentre ce ne vogliono 10,6 per l’infarto.
Come osserva Laura Sciacca (diabetologa endocrinologia dell’Università di Catania, autrice con Daniela Bruttomesso del volume “La gestione della persona con diabete ricoverata per altra patologia”, vedi qui), “il 20% dei diabetici ha effettuato almeno un ricovero ordinario oppure un day hospital rispetto al 13% della popolazione non diabetica. I pazienti diabetici rispetto ai non diabetici, comparabili per età e sesso, hanno un rischio aumentato di ricovero ospedaliero per tutte le cause. Infatti, il tasso di ricovero ordinario nei diabetici è di 343 contro 212 per mille persone nei non diabetici, con un numero medio/annuo di ricoveri nei diabetici di 1,7 rispetto a 1,5 nei non diabetici. Infine, la degenza media è superiore nei diabetici di quasi un giorno, con una spesa media/anno del 66% in più nei diabetici rispetto ai non diabetici” (cfr. L. Sciacca, “La persona con diabete in ospedale” in “Il diabete in Italia” a cura di Enzo Bonora e Giorgio Sesti, Bononia University Press, Bologna 2016).