In occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità, che si celebra tutti gli anni il 4 marzo, un gruppo di personalità autorevoli del Parlamento, del mondo scientifico e universitario, dell’associazionismo, ha rivolto alle istituzioni italiane una lettera aperta sull’obesità, invitandole a prendere urgenti iniziative a tutto campo contro una problematica sanitaria (spesso associata al diabete tipo 2) divenuta sempre più rilevante negli ultimi anni. Pubblichiamo qui il testo del documento sull’obesità indirizzato alle istituzioni.

Lettera aperta alle istituzioni per considerare l’obesità una priorità socio-sanitaria in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità – 4 marzo 2023

Ai Rappresentanti del Governo, del Ministero della Salute, del Parlamento
Ai Presidenti di Regione, ai Sindaci e alle Autorità sanitarie nazionali e locali

Oggi si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell’Obesità, che richiama l’urgenza, per i governi e per tutte le istituzioni, di considerare l’obesità una priorità sociale, sanitaria, economica e clinica e di cambiare la prospettiva con cui essa viene affron­tata.

Quest’anno è richiesto alle istituzioni e alle persone di tutto il mondo di unirsi per affrontare l’epidemia globale di obesità. Perché ora più che mai tutti devono agire.

Non trattata, l’obesità è responsabile di una percentuale significativa di malattie non trasmissibili (Ncd), tra cui malattie cardio­vascolari, diabete, malattie del fegato e molti tipi di cancro.

È anche accertato scientificamente che l’eccesso di peso rappresenta un fattore predittivo per lo sviluppo di complicanze da Covid-­19, inclusa la necessità di ricovero, di terapia intensiva e di ventilazione meccanica. L’obesità aumenta anche la mortalità per Covid-19.

Se non affrontiamo l’obesità, la spesa medica per il trattamento delle malattie che ne derivano finirà per condizionare le gene­razioni future con importanti conseguenze negative sul sistema sanitario.

I dati italiani evidenziano che, sebbene la prevalenza complessiva dell’obesità in Italia sia inferiore rispetto alla maggior parte degli altri Paesi, vi sono comunque alcuni aspetti peculiari.

In Italia il 10,4% delle persone soffre di obesità, un terzo dei bambini sotto gli otto anni è in sovrappeso o obeso -una percentuale superiore alla media europea- e l’obesità è causa di morte per 53.000 persone l’anno.

Gli italiani vivono in media 2,7 anni in meno a causa del sovrappeso e dell’obesità, che incidono per il 9% della spesa sanitaria, una cifra superiore alla media europea. La produzione del mercato del lavoro è inferiore a causa del sovrappeso e dell’obesità in misura equivalente a 571.000 lavoratori a tempo pieno all’anno: ciò significa che il Pil italiano si riduce del 2,8%. Per coprire tali costi, ogni italiano paga 289 euro in più all’anno di tasse.

Dati che debbono far riflettere e che necessitano un’azione sinergica e rapida.

Sebbene l’obesità sia stata riconosciuta come una malattia dal Parlamento italiano, la chirurgia bariatrica è l’unico trattamento rimborsato e nel nostro Paese non vi è un numero sufficiente di centri per l’obesità per assistere efficacemente le persone che convivono con l’obesità.

Investire nella prevenzione, nella gestione e nel trattamento dell’obesità è un’azione economicamente vantaggiosa per i governi e per i servizi sanitari. Gli investimenti possono aiutare a raggiungere gli obiettivi fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per contrastare l’aumento dell’obesità e ottenere una riduzione del 25% della mortalità per le malattie non trasmissibili a essa associate.

Per affrontare l’obesità è fondamentale che tutti coloro che necessitano di cure abbiano accesso ai migliori servizi disponibili. I servizi assistenziali in tutte le Regioni devono essere rafforzati.

Ciò richiederà:
  • il riconoscimento che l’obesità è una malattia e necessita di un adeguato supporto professionale
  • l’accesso universale, la copertura sanitaria e/o assicurativa per i trattamento dell’obesità
  • l’inserimento dell’obesità nei Livelli essenziali di Assistenza (Lea)
  • percorsi assistenziali chiari (es. Pdta) per le persone affette da obesità
  • team multidisciplinari a supporto del trattamento dell’obesità
  • l’accesso gratuito ai trattamento farmaceutici e ai dispositivi medici in base alle esigenze individuali
  • l’investimento in prevenzione attraverso interventi precoci
  • la creazione di reti regionali di assistenza per la persona con obesità che coinvolgano centri specialistici e medici di medicina generale
Intervenire precocemente significa:
  • investire in linee guida nazionali per la cura e la gestione di tutte le persone affette da sovrappeso e obesità, in particolare quelle appartenenti a popolazioni vulnerabili
  • coinvolgere i medici di medicina generale e l’assistenza territoriale
  • formare professionisti sanitari in grado di coinvolgere la persona con obesità nel percorso di cura
  • evitare a tutti i livelli la stigmatizzazione dell’eccesso di peso
  • supportare dal punto di vista psicologico famiglie e persone con obesità
  • garantire supporto personale, familiare, scolastico e lavorativo
  • assicurare accesso universale ai servizi di monitoraggio e assistenza continua per le persone con obesità
  • investire nella prevenzione primaria, secondaria e terziaria per ridurre l’insorgenza di complicanze

Prevenire l’aumento di peso e prevenire il riacquisto di peso sono impegni essenziali per centrare gli obiettivi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e per far sì che il trattamento della malattia sia efficace.

Per il WorldObesityDay 2023 invitiamo il Governo, il Parlamento, le Regioni, i Sindaci e le Autorità sanitarie a dare priorità agli investimenti per la lotta all’obesità.

Investire nella cura dell’obesità e nella prevenzione è una questione prioritaria che richiede l’azione e l’impegno di tutti.

I firmatari della lettera aperta sull’obesità
  • on. Roberto Pella e sen. Daniela Sbrollini, presidenti dell’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete
  • Andrea Lenzi, presidente di Open Italy  e del Cnbbsv della Presidenza del Consiglio dei ministri
  • Luca Busetto, presidente della Società Italiana dell’Obesità
  • Giuseppe Fatati, presidente dell’Italian Obesity Network
  • Paolo Sbraccia, in rappresentanza della World Obesity Federation e vicepresidente di Ibdo Foundation
  • Iris Zani, presidente di Amici Obesi
    e
  • Angelo Avogaro, presidente della Società italiana di diabetologia
  • Antonio Caretto, presidente di Fondazione Adi
  • Annamaria Colao, presidente della Società italiana di endocrinologia
  • Agostino Consoli, presidente di Fondazione Diabete & Ricerca
  • Renato Cozzi, presidente dell’Associazione medici endocrinologi
  • Graziano Di Cianni, presidente della Associazione Medici Diabetologi
  • Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie
  • Paolo Di Bartolo, presidente di Fondazione Amd
  • Francesco Giorgino, presidente di Fondazione Ricerca Sie
  • Barbara Paolini, presidente dell’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica
  • Mariacarolina Salerno, presidente della Società italiana di endocrinologia e diabetologia pediatrica
  • Marco Antonio Zappa, presidente della Società italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche

The World Obesity Day, una giornata per riflettere sull’obesità

La Giornata Mondiale dell’Obesità, World Obesity Day, è stata istituita nel 2015 dalla World Obesity Federation e si svolge il 4 marzo in tutto il mondo, con la finalità di sensibilizzare cittadini e istituzioni sull’obesità, intesa sia dal punto di vista sanitario sia da quello sociale. Tema di quest’anno è “Cambiare le prospettive: parliamo di obesità” (“Changing Perspectives: Let’s Talk About Obesity”).

 Le cifre sull’obesità in Italia e nel mondo

  • Nel mondo circa un miliardo di persone è in condizione di obesità e saranno quasi 2 nel 2035 – 1,9, di cui 400 milioni di bambini (Fonte: World Obesity Federation & RTI International, 2022)
  • Nel 2035,  nel mondo, saranno 4 miliardi le persone in sovrappeso od obese (Fonte: World Obesity Federation & RTI International, 2022) 
  • L’impatto economico di sovrappeso e obesità è stimato al 2,4% del Pil nel 2020 e salirà al 2,9 nel 2035, per un valore di 4,32 trilioni di dollari (Fonte: World Obesity Federation & RTI International, 2022) 
  • In Italia sono 6 milioni le persone obese, circa il 12% della popolazione adulta (Fonte: 4° Italian Barometer Obesity Report, Ibdo 2022)
  • Gli italiani in sovrappeso sono più di 25 milioni: più del 46% degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3% tra bambini e adolescenti di 3-17 anni, 2 milioni e 200mila persone (Fonte: 4° Italian Barometer Obesity Report, Ibdo 2022).

Un recente articolo correlato, sull’obesità e il suo nesso con il diabete e altre patologie, lo potete leggere sul nostro sito qui.

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