Anche il medico di famiglia può prescrivere nuove terapie antidiabete sinora riservate allo specialista. Lo ha stabilito l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con un proprio documento, la Nota 100, venendo incontro così alle richieste avanzate più volte in questi anni dalle associazioni dei diabetologi, dei pazienti, dei medici di medicina generale. In effetti, anche se definite solitamente “nuove” o “innovative”, si tratta di terapie approvate e collaudate da tempo, ma ancora sottoutilizzate rispetto alle loro potenzialità terapeutiche anche a causa dei vincoli che ora Aifa ha rimosso. Ora, quindi, non soltanto il diabetologo, ma anche il medico di medicina generale può prescriverle al paziente con diabete di tipo 2.

L’Aifa ha stabilito che anche il medico di famiglia può prescrivere nuove terapie antidiabete sinora riservate allo specialista. Ora entrambi lo potranno fare. Una decisione da tempo richiesta e attesa dalle associazioni dei diabetologi, dei pazienti e dei medici di medicina generale.

Del tema abbiamo parlato spesso sul nostro sito (si veda, per esempio, qui, qui e qui).  Infatti, i limiti alla prescrivibilità delle nuove terapie antidiabete, secondo le associazioni di medici e pazienti, erano un ostacolo ingiustificato all’accesso di tutte le persone con diabete di tipo 2 a tutte le migliori cure oggi disponibili. Anche in considerazione del fatto che sono molti i pazienti diabetici assistiti dal medico di famiglia.

La Nota 100 dell’Aifa, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, consente dunque “ai medici di medicina generale e agli specialisti la prescrizione ottimale (secondo le migliori evidenze scientifiche e in un’ottica di sostenibilità del Ssn), degli inibitori del Sglt2, degli agonisti recettoriali del Glp1, degli inibitori del Dpp4 e loro associazioni, limitatamente alle confezioni autorizzate per il trattamento del diabete mellito tipo 2”.

Le società scientifiche della diabetologia italiana Amd e Sid hanno subito espresso la loro soddisfazione per la decisione dell’Agenzia del farmaco.

Così commentano i diabetologi italiani: “Una buona notizia per tutte le persone con diabete di tipo 2, per i loro familiari e i loro caregiver, ma anche un grande risultato per Amd e Sid, che hanno a lungo sostenuto le scelte e le indicazioni descritte nella Nota 100 di Aifa e contribuito a validare  sulla base di solide evidenze scientifiche i contenuti che sono alla base del nuovo provvedimento”.

Che cosa sono le terapie innovative di cui parla la Nota 100 dell’AIfa

Come spiegano Amd e Sid, “la Nota 100 estende alla medicina generale la possibilità di prescrivere in regime di rimborsabilità tre classi di farmaci antidiabete caratterizzate da importanti vantaggi clinici. Si tratta di terapie dall’uso ormai consolidato, la prescrivibilità delle quali anche da parte dei medici di famiglia avvicina ulteriormente le persone con diabete  alle cure e all’assistenza: un indirizzo -quello della crescente prossimità- ampiamente condiviso e ancor più necessario al tempo della pandemia”.

Precisa il comunicato delle due società scientifiche: “la Nota 100 estende e rende più facile l’utilizzo degli  inibitori del Sglt2, degli agonisti recettoriali del Glp1 e degli inibitori del Dpp4 nei pazienti adulti con diabete mellito tipo 2. Questi farmaci hanno tutti un eccellente profilo di sicurezza e tollerabilità, nonché di efficacia sul miglioramento del controllo metabolico. Inoltre, in particolare gli inibitori del Sglt2 e gli agonisti recettoriali del Glp1,  risultano efficaci nel ridurre il rischio cardiovascolare e il rischio di scompenso cardiaco, oltre a favorire un rallentamento della progressione del danno renale”.

Il ruolo dei centri di diabetologia

Inoltre -continua il comunicato di Amd e Sid-la Nota dell’Aifa specifica “che, nei casi nei quali sia indicata la prescrizione di 2 di questi farmaci in combinazione, questa potrà essere rimborsata solo dietro prescrizione dei centri di diabetologia, e quindi degli specialisti, in capo ai quali resta la responsabilità di decidere in quali soggetti queste combinazioni siano di sicuro vantaggio. Anche quest’ultima previsione trova il totale consenso di  Amd e Sid, e  deve essere interpretata come la corretta applicazione da parte di Aifa non solo di un principio di cautela, ma anche di una giusta  interazione fra i diversi livelli del sistema, con il  diabetologo e i  centri di diabetologia che devono ovviamente continuare a rappresentare il principale riferimento per la gestione e il trattamento dei casi più complessi”.