L’obesità infantile e adolescenziale è sempre più diffusa e comporta precoci rischi di sviluppare patologie come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Sta emergendo come utile strumento di prevenzione nei bambini e ragazzi obesi o in sovrappeso la misurazione della circonferenza del polso, in quanto aiuta a individuare il futuro rischio di patologie cardiovascolari.
È l’esito di uno studio presentato a Barcellona, al 55° Congresso di Easd (European association for the study of diabetes), da un gruppo di ricercatori della Società italiana di diabetologia, che ha mostrato una importante correlazione tra circonferenza del polso, disfunzione dei tessuti adiposi e possibilità di eventi cardiovascolari in giovani obesi, bambini e adolescenti. Gli autori sottolineano che non è chiaro se questo indicatore antropometrico sia valido per l’età adulta, ma nel caso dei più giovani risulta un marcatore attendibile del rischio.
Lo studio si intitola “Wrist circumference is a biomarker of adipose tissue inflammation and cardiovascular risk in non-diabetic obese children” (“La circonferenza del polso è un biomarcatore dell’infiammazione del tessuto adiposo e del rischio cardiovascolare in bambini obesi non diabetici”). Autori: C. Luordi, E. Maddaloni, C. Bizzarri, S. Pedicelli, S. Zampetti, L. D’Onofrio, C. Moretti, M. Cappa, R. Buzzetti – Università “La Sapienza” di Roma, Ospedale “Bambino Gesù” di Roma.
La ricerca ha analizzato 280 giovani non diabetici obesi o in sovrappeso, cioè soggetti potenzialmente a rischio di sviluppare diabete e patologie cardiovascolari (che a loro volta sono frequenti complicanze del diabete). Quarantasette di loro si trovavano già in condizione di prediabete (cioè con glicemia elevata, sebbene ancora sotto i limiti patologici – per approfondire l’argomento, potete leggere qui).
Come certificato dai dati Istat, circa il 26% dei bambini e adolescenti italiani tra i 6 e i 17 anni ha un eccesso di peso. Più di uno su 4 è in sovrappeso e uno su 8 è obeso. Queste cifre danno chiaramente l’idea dell’importanza di studiare i fattori di rischio e le strategie per prevenire e contrastare le patologie correlate all’obesità (vedi, su questi temi, anche qui)
Cecilia Luordi (Università La Sapienza, Roma): “Il nostro studio mostra che la circonferenza del polso è correlata alla disfunzione del tessuto adiposo più del rapporto vita-fianchi. Mostriamo che esiste una forte correlazione tra circonferenza del polso e futuri rischi di eventi cardiovascolari. Ciò suggerisce che la circonferenza del polso sia un marcatore antropometrico ideale del rischio cardiometabolico in bambini obesi e sovrappeso”.
I ricercatori dell’Università La Sapienza e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù hanno posto sotto osservazione i 280 bambini selezionati misurandone alcuni parametri biochimici, clinici e antropometrici, quali test di tolleranza al glucosio, rapporto vita-fianchi, grasso del tronco, circonferenza del polso, livelli di adiponectina e leptina nel sangue (due ormoni prodotti dal tessuto adiposo coinvolti nel processo metabolico). Il loro rischio cardiovascolare è stato stimato mediante un metodo di valutazione chiamato “metS score” (“Metabolic syndrome score”, validato per la predizione di futuri eventi cardiometabolici), che ha rilevato una significativa associazione tra il rischio di patologie e problematiche cardiovascolari e la circonferenza del polso, in maniera indipendente rispetto a sesso ed età, e al rapporto adiponectina-leptina.
Commenta nella presentazione dello studio Cecilia Luordi dell’Università La Sapienza: “Il nostro studio mostra che la circonferenza del polso è correlata alla disfunzione del tessuto adiposo più del rapporto vita-fianchi. Mostriamo che esiste una forte correlazione tra circonferenza del polso e futuri rischi di eventi cardiovascolari. Ciò suggerisce che la circonferenza del polso sia un marcatore antropometrico ideale del rischio cardiometabolico in questi bambini”.
Con questo studio si conferma quindi che la misurazione della circonferenza del polso in giovani e giovanissimi obesi può essere uno strumento di analisi e di prevenzione molto utile. Già precedenti studi avevano rilevato una correlazione tra questo parametro e l’insulinoresistenza (bassa sensibilità delle cellule all’azione dell’insulina, che quindi non riesce a esplicare efficacemente la sua funzione).
Ora si può osservare, commentano i ricercatori della Sid, che “la circonferenza del polso, oltre a essere un parametro clinico di facile misurazione, indipendente dalla variazione del grasso corporeo, associato a insulinoresistenza e a parametri cardiaci (struttura del ventricolo sinistro e pressione sistolica), come dimostrato da lavori precedenti, può essere suggerita, visti i risultati di questo studio, come un nuovo, importante marcatore antropometrico di rischio cardiometabolico futuro nei bambini con obesità”. E questo può aiutare a individuare i bimbi e ragazzi più a rischio e a impostare tempestivamente programmi di prevenzione.
Buzzetti (Università La Sapienza): “la stratificazione del rischio cardiovascolare è di fondamentale importanza, già in giovane età, per poter implementare in maniera efficace strategie di prevenzione e trattamento”.
Conclude Raffaella Buzzetti dell’Università La Sapienza, tra gli autori della ricerca: “L’obesità infantile è una delle nuove emergenze di salute pubblica in Italia e nel mondo e si potrebbe tradurre in un esponenziale incremento della morbilità e mortalità cardiovascolare nei prossimi anni. In quest’ambito, la stratificazione del rischio cardiovascolare è di fondamentale importanza, già in giovane età, per poter implementare in maniera efficace strategie di prevenzione e trattamento. Il nostro studio dimostra che la misurazione della circonferenza del polso è un nuovo parametro clinico di facile misurazione per identificare la disfunzione del tessuto adiposo e stimare il futuro rischio cardiovascolare in bambini e adolescenti con sovrappeso/obesità”.
Per approfondire, potete consultare il sito di Easd.