Medaglie d’oro olimpiche, campionati europei e coppe del mondo: gli atleti con diabete mellito di tipo 1 hanno dimostrato al mondo intero che la loro condizione non è un ostacolo al raggiungimento dell’eccellenza sportiva. Eppure, in Italia, questi stessi campioni continuano a essere esclusi dai gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato a causa di normative obsolete che risalgono a 90 anni fa. La Federazione delle Società Diabetologiche (FeSDI) ha portato all’attenzione della IV Commissione permanente della Camera dei Deputati evidenze scientifiche e giuridiche che dimostrano essere giunto il momento di abbattere questa barriera anacronistica. La Presidente Fesdi e Presidente SID, Prof. Raffaella Buzzetti è stata audita il 5 maggio presso la IV Commissione permanente della Camera dei Deputati (Difesa) su Risoluzione 7-00266 On. Saccani Jotti “Sull’accesso nei gruppi sportivi delle Forze Armate di soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 che siano idonei all’esercizio delle attività sportive agonistiche”.

L’EFFICACIA DEI NUOVI TRATTAMENTI PER IL DIABETE DI TIPO 1

“L’evoluzione scientifica e tecnologica nella gestione del diabete mellito ha compiuto progressi significativi negli ultimi decenni. L’introduzione di molecole di insulina di ultima generazione, microinfusori per infusione avanzati, sistemi di monitoraggio continuo della glicemia in tempo reale e pancreas ibridi artificiali ha rivoluzionato il trattamento della condizione – spiegano la Prof. Raffaella Buzzetti, Presidente FeSDI e SID e il Prof. Riccardo Candido, Presidente AMD -. Tali progressi, riconosciuti come gold standard del trattamento del diabete mellito di tipo 1 dalle linee guida delle Società Scientifiche (AMD-SID-SIEDP) sotto l’egida dell’Istituto Superiore di Sanità, consentono una gestione ottimale del controllo glicemico, riducendo significativamente il rischio di complicanze acute e croniche. La giurisprudenza recente, come evidenziato dalle sentenze del Tribunale di Genova e della Corte d’Appello di Genova, ha riconosciuto che, alla luce di tali progressi, le persone con diabete mellito sono in grado di svolgere attività lavorative impegnative e di grande responsabilità in condizioni di piena sicurezza. Numerosi atleti di vertice a livello internazionale hanno dimostrato che il diabete mellito non è un ostacolo al raggiungimento di risultati eccellenti”

GLI ATLETI CON DIABETE

In Italia, atleti come Anna Arnaudo (campionessa europea di cross e campionessa italiana dei 5mila e 10mila metri) e Giulio Gaetani (azzurro di scherma e vincitore della Coppa del Mondo under 20) dimostrano l’alto livello raggiungibile nonostante la loro condizione. Nonostante questi progressi e successi, gli atleti con diabete mellito continuano a subire discriminazioni nell’accesso ai gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato. La risoluzione 7-00266 si propone di sanare una disparità di trattamento che persiste nei confronti degli atleti affetti da diabete mellito nell’ambito dell’arruolamento nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato. Si richiamano primariamente i principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, con particolare riferimento agli articoli 3 (principio di uguaglianza e non discriminazione), 4 (diritto al lavoro), 32 (diritto alla salute) e 35 (tutela del lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni).

LE RICHIESTE DI FeSDI E AMD

“Sempre in tema di diabete mellito di tipo 1 va ricordato che in questa legislatura è stata votata all’unanimità la legge 130 del 15 Settembre 2023 riguardante “Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l’individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica”, una legge unica a livello mondiale che dimostra l’attenzione del Parlamento sul diabete mellito di tipo “, aggiungono Buzzetti e Candido. La Federazione delle Società Diabetologiche-FeSDI, costituita dall’Associazione Medici Diabetologi-AMD e dalla Società Italiana di Diabetologia-SID ritiene improrogabile eliminare le discriminazioni nei confronti degli atleti con diabete mellito in relazione all’arruolamento nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato, in attuazione dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana, con particolare riferimento agli articoli 3 (principio di uguaglianza e non discriminazione), 4 (diritto al lavoro), 32 (diritto alla salute) e 35 (tutela del lavoro in tutte le sue forme), nonché dei principi stabiliti dalla legge 16 marzo 1987, n. 115, ‘Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito’. “Tale inserimento permetterebbe ad atleti con diabete mellito che rappresentano il nostro Paese vestendo la maglia azzurra della nazionale italiana, pari opportunità con gli altri atleti, sanando, nel contempo, una forma discriminatoria che affonda le sue radici in un Regio Decreto di più di 90 anni addietro. Confidiamo nella sensibilità del Parlamento e del Governo per attuare norme che possano sanare rapidamente questa condizione di discriminazione, che è scientificamente, clinicamente, eticamente e socialmente del tutto ingiusta”, concludono.

 

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