A proposito di volontariato e diabete, un gruppo di associazioni ha firmato un protocollo di intesa per un lavoro comune nella lotta contro questa patologia e per il miglioramento della qualità della vita e l’affermazione dei diritti dei pazienti. Si tratta di: Aid (Associazione italiana diabetici), Fand (Federazione nazionale associazioni diabetici), Fdg (Federazione nazionale diabete giovanile), Associazione per la Ricerca sul Diabete Italia (ArdItalia Onlus), organizzazioni che da molto tempo operano sul fronte “volontariato e diabete” a sostegno delle persone che vivono quotidianamente questa condizione e dei loro familiari.

Lo scopo di questo patto è “unire i nostri sforzi per contribuire allo sviluppo di programmi e di iniziative, nell’ambito del panorama italiano della diabetologia, atte a migliorare il benessere e lo stato di salute dei cittadini con diabete”. Così dichiarano i presidenti delle associazioni firmatarie dell’intesa: Raffaele Scalpone (Aid),  Albino Bottazzo (Fand), Antonio Cabras (Fdg), Aurora Ketmaier (ArdItalia).

Le quattro associazioni intendono lavorare insieme per rendere più efficace la loro azione e il loro ruolo, rafforzando il nesso tra volontariato e diabete. Nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa spiegano: “Non siamo nati  per riempire i vuoti e colmare le inadempienze delle istituzioni pubbliche, non siamo supplenti per ciò che non funziona. Ci adoperiamo per affermare i valori dell’uomo, i diritti sociali e sanitari portando, nei servizi alla persona, alla famiglia, alla comunità, un supplemento di integrazione. Facciamo opera di sensibilizzazione affinché si diano risposte ai bisogni emergenti non ancora presenti nella coscienza politica, nelle normative, nella destinazione delle risorse e un controllo di adeguatezza e omogeneità dei costi, dove è fondamentale un ruolo anticipatorio. È importante diffondere capillarmente la cultura diabetologica con attenzione educativa, sviluppare in modo equilibrato, serio e competente, ma anche forte e deciso, un ruolo politico sulle politiche sociali e sui servizi nelle istituzioni a 360°, soprattutto là dove si presentano difficoltà legate a disagi socioeconomici o territoriali”.

In particolare, le associazioni hanno già fissato alcuni obiettivi e campi d’azione su cui impegnarsi prioritariamente e cioè:

• Scuola

• Stato giuridico della persona con diabete (Legge 104 – invalidità)

• Protezione assicurativa dei soggetti con diabete (ricerca di una formula di mutuo soccorso assicurativa che possa garantire agli associati prestazioni mediche e diagnostiche  non previste dallo Stato)

• Prevenzione primaria e comunicazione in generale

• Gare nazionali per i presidi che garantiscano uniformità di assistenza diabetologica

L’intesa è stata sottoscritta nel dicembre 2016 e presentata al recente congresso della Società italiana di diabetologia, “Panorama Diabete”, svoltosi lo scorso marzo a Riccione.

Nell’occasione, il presidente della Sid Giorgio Sesti si è espresso favorevolmente su questa iniziativa, con una dichiarazione che qui riportiamo: “La Società italiana di diabetologia guarda con grande attenzione alle associazioni delle persone con diabete e plaude alle iniziative volte a rafforzare azioni congiunte delle varie associazioni che da anni operano in sintonia con Sid. Il protocollo d’intesa sottoscritto dall’Associazione italiana diabetici (Aid), la Federazione nazionale associazioni diabetici (Fand), l’Associazione Ricerca Diabete Italia (ArdItalia Onlus) e la Federazione nazionale diabete giovanile (Fdg) può costituire una preziosa occasione per unificare gli sforzi delle Associazioni allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sulla malattia diabetica e per la difesa del modello assistenziale italiano basato sul team diabetologico, come sancito nel Piano nazionale sulla malattia diabetica. Tale iniziativa appare ancora più significativa alla luce del trentennale della Legge 16 marzo 1987 n. 115, dedicata specificamente alle Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito, che rappresenta tutt’ora un esempio originale in Europa, a cui altri Paesi hanno guardato con interesse. La Sid si augura di continuare a collaborare proficuamente con le associazioni che hanno sottoscritto il protocollo d’intesa, nel rispetto delle reciproche competenze”.