William Palamara ha corso come tedoforo olimpico in Corea del Sud in nome dei bambini con il diabete, portando, all’inizio di questo 2018, la torcia olimpica nella staffetta che anticipa le Olimpiadi invernali di Pyeongchang, ormai imminenti (partono il 9 febbraio).
William è stato uno dei diciannove tedofori che hanno rappresentato l’Italia nella manifestazione e ha corso la staffetta olimpica lungo le strade della città coreana di Suwon. Romagnolo, trentasei anni, è diabetico da quando ne aveva dodici ed è da tempo impegnato nel volontariato con l’Associazione diabete Romagna, una onlus conosciuta per essere, tra l’altro, organizzatrice dell’annuale Diabetes Marathon (quest’anno il 15 aprile a Forlì), familiare anche ai nostri lettori.
William ha portato il suo impegno a favore delle persone con il diabete, in particolare dei bambini che convivono con questa patologia, anche nell’emozionante esperienza della corsa con la fiaccola olimpica, un sogno inseguito da tempo che finalmente si è realizzato.
Il messaggio di William: “Questa torcia è per le persone con diabete e per i bambini con il diabete nel mondo. Non smettete di seguire i vostri sogni”.
Il tedoforo William ha ha voluto lanciare un messaggio importante di speranza proprio in questa solenne esperienza, avendo acquisito la consapevolezza del “vero ruolo del tedoforo: testimone di sport, pace… e speranza”. Con in mano la fiaccola ha proclamato: “Questa torcia è per le persone con diabete e per i bambini con il diabete nel mondo. Non smettete di seguire i vostri sogni”. Così ricorda lui stesso: “Sapevo di essere in diretta mondiale sui canali Youtube dell’organizzazione olimpica, ero lì per comunicare un messaggio importante e con la torcia accesa in mano e la voce un po’ strozzata dall’emozione ho gridato: This torch is for diabetic people and diabetic children in the world. Don’t stop to follow your dreams. Un messaggio detto volutamente in inglese perché potesse essere compreso non solo dai milioni di italiani con diabete come me, ma in tutto il mondo, a partire da quelle tante persone coreane che mi stavano incitando a pochi metri di distanza”.
Come ci raccontano gli amici dell’Associazione, il messaggio di William ha trovato immediato riscontro in Italia: “In tanti dall’Italia, anche se erano le 4.30 di notte a causa del fuso orario, hanno seguito in diretta quei momenti, e in tanti fin da subito hanno voluto, attraverso i social, testimoniare la propria solidarietà. Tra i tanti bellissimi messaggi ricevuti uno in particolare ha colpito il tedoforo romagnolo, quello di una mamma che ha scritto: Ho pianto a sentire le tue parole! Grazie dal profondo del cuore da parte mia e soprattutto da parte di mio figlio Alessandro, 9 anni, diabetico”.
Confida William: “Ricevere questo messaggio ti fa capire che nella vita non si possono avere rimpianti per non averci provato. Non sono un atleta, non sono un personaggio importante, sono solo una persona comune che vuole trasmettere ciò che nella vita ha appreso. Ho dedicato la torcia alle persone e ai bambini con diabete e ora che sono rientrato in Italia con la torcia, voglio che siano proprio tutti loro a poterla vedere e toccare con mano. Da oggi comincia il vero percorso di testimonianza del tedoforo”. Un percorso che sta ora conducendo William a incontrare i bambini con diabete a cui è dedicata la Diabetes Marathon.