È una vera e propria rivoluzione che può cambiare, concretamente, la quotidianità di oltre 1,3 milioni di persone con diabete: è arrivata anche in Italia, prima nazione in Europa, la prima insulina basale settimanale, rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale, utile al trattamento di soggetti adulti con diabete mellito di tipo 2 e di tipo 1 che richiedono più di un’iniezione di insulina al giorno. Significa dire addio a 365 iniezioni all’anno per chi è in trattamento insulinico basale e passare a soli 52 momenti di somministrazione: un cambio radicale nella gestione della terapia, che promette di alleggerire il carico emotivo e pratico di chi convive ogni giorno con la malattia. L’annuncio è stato dato a Roma durante una conferenza stampa alla presenza del Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha sottolineato l’impegno del Governo nel garantire terapie innovative, efficaci e sostenibili. “Porre il paziente al centro – commenta – e semplificare l’aderenza alle cure sono priorità assolute. Oggi, offrire la possibilità di passare da un’iniezione al giorno a una sola a settimana è un risultato straordinario, frutto della collaborazione tra istituzioni, comunità scientifica e associazioni di pazienti”. L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) ha completato in tempi record il processo di approvazione, rendendo l’insulina settimanale disponibile a meno di un anno dall’autorizzazione europea. Un risultato che dimostra quanto l’innovazione, quando orientata al valore e alla centralità della persona, possa davvero fare la differenza.
LA VOCE DELLE ASSOCIAZIONI
Le associazioni di pazienti hanno accolto con entusiasmo questa novità, ma chiedono anche equità e rapidità nell’accesso su tutto il territorio nazionale. “Ringraziamo le istituzioni per il loro costante impegno – commenta Manuela Bertaggia, presidente FAND-associazione Italiana Diabetici – e per aver permesso che questa importante innovazione terapeutica diventi una realtà concreta per i pazienti italiani. Ridurre le iniezioni da 365 a 52 significa più libertà, maggiore aderenza alla terapia e meno stress per chi ogni giorno combatte con le sfide del diabete”. Anche Marco Sonnini, consigliere Diabete Italia Rete Associativa Odv e presidente della Federazione Toscana Diabete, ribadisce quanto sia fondamentale garantire uniformità di accesso, indipendentemente dalla Regione di residenza: “L’insulina settimanale è molto più di una nuova opzione terapeutica: è un’occasione per restituire ai pazienti il controllo sulla propria giornata, per ridurre le complicanze e anche per contenere i costi indiretti legati a ricoveri e cure aggiuntive”.
I BENEFICI CLINICI, PSICOLOGICI E AMBIENTALI
L’introduzione dell’insulina settimanale non è solo una questione di numeri, ma di qualità della vita. “Un minor numero di iniezioni migliora l’aderenza, riduce gli errori e semplifica la vita – spiega ancora Bertaggia –. Per chi deve iniziare la terapia insulinica, spesso con timore o resistenza, questa soluzione può rendere il passaggio molto meno impattante. In questo modo, la persona con diabete di tipo 2 sarà più protetta dalle complicanze, più costante nel seguire la terapia, e meno esposta al rischio di ricoveri”. Le iniezioni quotidiane, lo sappiamo, rappresentano uno degli aspetti più faticosi della vita con il diabete: richiedono organizzazione, attenzione, e impattano sulla libertà personale. La possibilità di ridurre questi momenti a uno solo ogni sette giorni significa alleggerire il carico mentale, rendere più semplice la gestione della malattia e migliorare il benessere complessivo del paziente. E non è tutto. Come dimostra un recente studio di Health Technology Assessment (HTA) realizzato da Altems Advisory, spin-off dell’Università Cattolica di Roma, l’insulina settimanale ha anche un impatto positivo dal punto di vista ambientale. “Meno iniezioni significa anche meno dispositivi usati, meno rifiuti, meno CO2 – spiegato Eugenio Di Brino, co-fondatore di Altems –. È una soluzione che unisce innovazione terapeutica e sostenibilità: un esempio virtuoso per un SSN che voglia davvero orientarsi al valore e al futuro”.
INNOVAZIONE ACCESSIBILE A TUTTI
Questa nuova possibilità terapeutica segna un punto di svolta, non solo per la terapia insulinica, ma per l’intera visione della cura del diabete. Come ci ricordano le associazioni, ora è il momento di assicurarsi che questa innovazione raggiunga tutti, ovunque, senza disuguaglianze. Perché ogni paziente ha diritto a vivere con il minor peso possibile la propria condizione cronica. Un’iniezione a settimana può sembrare solo un dettaglio. Ma, per chi affronta ogni giorno la complessità del diabete, può essere un vero cambio di prospettiva. Un passo verso una vita con più libertà, meno stress e maggiore dignità.
Riproduzione riservata ©