Il questionario sulle app per il diabete che vi abbiamo proposto qualche settimana fa tramite la pagina Facebook di “tuttodiabete.it” ha messo in evidenza la crescente importanza dell’uso di applicazioni per la gestione della patologia: un processo da un lato sospinto dall’evoluzione tecnologico-informatica e dall’altro accelerato dal cambiamento di comportamenti e abitudini imposto dall’emergenza Coronavirus.

Il questionario “Tuttodiabete.it – Diabete e app” di quest’anno era la riproposizione di una analoga indagine svolta oltre un anno fa, ripresentata ora per verificare che cosa fosse cambiato nel frattempo nelle percezioni, opinioni e scelte delle persone con diabete su questo tema. I risultati testimoniano di un fenomeno in rapido sviluppo.

La tendenza è quella verso una progressiva estensione dell’uso delle app per dispositivo mobile tra i pazienti con diabete, anche tra coloro che, per ragioni di età o di attitudine, hanno meno confidenza con la tecnologia.

Una delle maggiori novità emerse dalle risposte al questionario è la crescente rilevanza del ruolo degli operatori sanitari nell’informare e orientare le persone con diabete sulle opportunità e sull’utilizzo di applicazioni informatiche per la gestione del diabete associate agli strumenti di misurazione della glicemia.

I risultati del nuovo questionario sulle applicazioni informatiche per la gestione del diabete associate ai misuratori della glicemia: crescono rapidamente la conoscenza e l’utilizzo da parte dei pazienti con diabete; i medici superano internet come principale fonte di informazione e orientamento sulle app.

Vi riassumiamo qui i risultati di questa seconda indagine sul tema delle app per il diabete (i resoconti dell’andamento del primo questionario, li potete leggere qui e qui).

Circa 800 persone hanno risposto al questionario: circa il 70% con diabete di tipo 2 e il 30% con diabete di tipo 1. La grande maggioranza dei partecipanti (il 79%) esegue il fondamentale monitoraggio della glicemia con strumenti di misurazione con strisce reattive. Un 15% utilizza soluzioni per il monitoraggio in continuo del glucosio.

La fascia d’età più presente (44%) è quella compresa tra 40 e 60 anni; seguono gli over 60 con il 39%; molto meno rappresentati i 25-40, con il 13%.

L’esistenza di app per il diabete, da associare agli strumenti di misurazione della glicemia, in grado così di agevolare la gestione della patologia sfruttando le risorse delle nuove tecnologie, è conosciuta da una percentuale crescente delle persone diabetiche che hanno risposto: oltre il 61% contro meno del 50% del precedente questionario. Un dato che rappresenta un significativo aumento.

Un aspetto nuovo e interessante, che si impone all’attenzione, è che, nella maggioranza dei casi (48%), sono stati il medico, il diabetologo, l’endocrinologo a informare il paziente della possibilità di usare una applicazione per meglio gestire la propria condizione.

Internet, che nel precedente sondaggio era la prima fonte di informazione, resta importante (indicata dal 36%), ma, da questo punto di vista, risulta ora influire meno dell’operatore sanitario.

Un 9% afferma di avere sentito parlare di app da amici o parenti, un 3% da associazioni di pazienti.

Aumentano gli utilizzatori di app per il diabete e oltre il 70% si dichiara soddisfatto dei risultati. In crescita anche la frequenza di utilizzo quotidiano.

Dal questionario emerge che il 41% dei rispondenti già usa una applicazione, un dato nettamente in crescita (+20%) rispetto alla precedente inchiesta.

Chi conosce e usa le app è in generale soddisfatto: il 73%, pur con diverse gradazioni di giudizio, ritiene che l’applicazione risponda alle sue esigenze. Soltanto meno del 10% esprime un giudizio negativo.

La consuetudine con l’impiego dell’app per il diabete è piuttosto alta: il 55% dice di farne uso “molte volte al giorno”, un dato che depone a favore di una riconosciuta utilità. Si aggiunge poi un 18% che la utilizza una volta al giorno.

I pazienti che usano le app con frequenza sono così saliti dal 65% della scorsa indagine al 73%. Si segnala anche un 14% che la impiega più volte la settimana.

Quali vantaggi e benefici si cercano in una app per il diabete? Chi ha risposto al questionario afferma di voler comprendere gli effetti della terapia che sta seguendo e di voler essere aiutato e motivato nella buona gestione della propria patologia.

Ma quali sono i maggiori benefici che gli utenti delle app per il diabete attribuiscono al loro uso? Chi ha risposto ha sottolineato soprattutto i concetti di comprensione, aiuto e motivazione.

Due sono le risposte che spiccano: “aiutarmi a capire meglio se la terapia mi sta aiutando nella gestione del diabete” è scelta da circa il 47%; il 43% indica “motivarmi a migliorare la gestione del diabete (attività fisica, alimentazione, eccetera)”.

Ma sono interessanti anche le percentuali a favore di altri vantaggi che l’impiego di una app specifica per il diabete può dare: per il 22% è un aiuto nel dialogo e confronto con il diabetologo; per il 21% serve a semplificare le operazioni che spesso si rischia di dimenticare (diario delle glicemie, diario alimentare, calcolo del bolo di insulina, eccetera). Il 17,5% cita positivamente l’opportunità di avere accesso rapido a informazioni utili (per esempio, liste alimentari) e di verificare l’andamento dei valori.

Il tema dei potenziali benefici dell’uso delle applicazioni per il diabete è approfondito dalla domanda su quali caratteristiche i pazienti ritengono più utili nella gestione della loro condizione.

Il 43% indica “avere un diario chiaro e dettagliato con visualizzazione di grafici e trend”; per il 34% “individuare trend anomali e fornire suggerimenti e azioni correttive”; per il 32% l’integrazione con altri parametri di salute (per esempio, contapassi, battito cardiaco, consumo calorico, eccetera); per il 26% “consentire l’invio di diario e report dei dati al medico”; per il 19% “consentire di inserire foto dei piatti, attività fisica, insulina, conteggio dei carboidrati, eccetera”; per il 17% “avere il calcolatore del bolo di insulina”; per circa il 16% ”accesso ai dati da più di un dispositivo (smartphone/tablet) e da più utenti”.

Le barriere che frenano una ancor più ampia diffusione delle app

Esistono però anche alcune barriere, di carattere tecnico ma anche personale, che ostacolano l’ulteriore diffusione dell’impiego delle app, problematiche delle quali è opportuno tenere conto e su cui il questionario ha cercato di far luce interpellando i pazienti.

Il problema maggiore che può costituire una barriera all’uso delle applicazioni è percepito dal 38% dei partecipanti al questionario nella difficoltà di navigazione. Il 34% ritiene complicata la procedura di impostazione dell’app.

Il 28% lamenta l’eccesso di interattività (ovvero le troppe notifiche). Un 20% segnala un disagio relativo alla privacy, citando come ostacolo la sensazione di essere troppo controllato.