È stato completato il sondaggio internazionale dell’osservatorio “My Diabetes Care” sul rapporto delle persone con diabete nei confronti delle nuove tecnologie informatiche applicate alla gestione della patologia (che vi avevamo presentato qui, invitandovi a partecipare).

In questo articolo vi proponiamo una sintesi dei risultati della parte italiana dell’indagine, che ha raccolto le risposte di diabetici di sei Paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Polonia).

“My Diabetes Care” è un osservatorio internazionale sulla gestione del diabete, nato dall’esperienza di Editoriale Giornalidea in campo scientifico, e ha come obiettivo quello di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone con diabete, studiando le loro necessità ed esigenze e offrendo loro supporto e informazione su tutto quanto riguarda la loro condizione.

La survey di cui vi parliamo qui è la prima di una serie di indagini conoscitive su abitudini, esperienze e orientamenti della popolazione con diabete. Lo scopo era dunque verificare la conoscenze e l’uso di app per smartphone nella gestione del diabete.

All’appello hanno risposto, nell’insieme dei sei Paesi considerati, 4.626 persone con diabete, di cui 1.527 italiane (il gruppo nazionale più numeroso, anche grazie alla community di “Tuttodiabete.it”).

Il rapporto di sintesi dei dati, elaborato dalla società specializzata Twig, ha rilevato in tutti i Paesi coinvolti nell’indagine un alto livello di interazione degli utenti, con commenti e scambi di informazioni e vivace attività su Facebook. Esiste un grande interesse diffuso per l’informazione e l’approfondimento sul diabete e le tematiche a esso colllegate. Particolarità italiana è quella di avere una community attiva che ascolta le persone con diabete e offre loro contenuti informativi: negli altri Paesi considerati non sembra esistere nulla di paragonabile.

Vediamo i risultati delle risposte dei diabetici italiani (in larga maggioranza persone con più di 40 anni e con diabete di tipo 2, dato comune a quello degli altri Paesi) che hanno voluto partecipare alla compilazione del questionario.

Un po’ meno della metà dei partecipanti italiani al sondaggio sa che esistono app per la gestione del diabete e la maggioranza (50%) lo ha saputo da internet o, in percentuale minore, dal medico.

Il 46,5% (contro il 53,4%) ha dichiarato di conoscere la possibilità di utilizzare nuovi strumenti per la misurazione della glicemia in associazione con una app per la gestione del diabete.

È soprattutto da internet (il 50,52%) che i partecipanti italiani all’inchiesta hanno avuto conoscenza dell’uso delle applicazioni informatiche. Seguono, come fonte principale per circa il 28% delle persone, i medici (diabetologo, endocrinologo, medico di famiglia).

Secondo gli autori del rapporto, la conoscenza dell’esistenza di app per il diabete è ancora relativamente bassa e ha margini per crescere.

Tra chi conosce l’esistenza di applicazioni per il diabete, prevalgono nettamente coloro che già ne fanno uso (l’85,4%). Alla domanda su quanto venga utilizzata l’app da questi pazienti evoluti dal punto di vista informatico la maggioranza, il 43,3%, ha risposto “molte volte al giorno”, il 22,2% una volta al giorno. Quindi, un significativo 65% afferma di usare le app con assidua frequenza.

Coloro che usano più spesso e più regolarmente le app hanno un’età tra i 18 e i 25 anni oppure più di sessanta. D’altro canto, i giovani tra i 18 e i 25 prevalgono nel gruppo di coloro che, pur utilizzando l’app, la usano di fatto poco (meno di una volta al mese o “più volte al mese”).

Chi usa la app ne apprezza i vantaggi soprattutto in termini di semplificazione e miglioramento della gestione del diabete: in particolare, si segnalano la capacità di motivare il paziente a gestirsi meglio, la possibilità di controllare l’efficacia della terapia in corso, la raccolta di informazioni e dati utili.

Sui vantaggi e benefici che l’utilizzo di app può portare si registra un certo equilibrio nelle percentuali delle risposte, le quali indicano che le applicazioni informatiche rendono più semplice e più efficace il controllo della condizione diabetica sotto vari punti di vista. Vediamoli, dunque.

• Il 28,5% circa ritiene di trarne un aiuto a “motivarmi a migliorare la gestione del diabete (attività fisica, alimentazione eccetera)”.

• Una percentuale simile, il 27%, pensa che l’app sia utile per capire meglio se la terapia sta aiutando nella gestione del diabete.

• Quasi il 20% apprezza di poter avere accesso rapido a informazioni utili (per esempio, su liste di alimenti), e di poter verificare l’andamento dei valori.

• Un buon 17% indica che l’app aiuta a semplificare le operazioni che spesso si rischia di dimenticare (per esempio, il diario delle glicemie, il diario alimentare, i calcoli relativi al bolo di insulina eccetera).

• Va citato anche un 7,6% che vi riscontra un aiuto nel rapporto con il proprio diabetologo.