La metformina, noto farmaco contro il diabete di tipo 2, può aiutare a smettere di fumare, secondo un recente studio di un gruppo di ricercatori americani. I risultati della ricerca sono interessanti, perché da un lato la metformina è comunemente utilizzata come primo passo terapeutico nel trattamento del diabete di tipo 2 e, dall’altro, la pessima abitudine al fumo, sempre dannosa per la salute, ha esplicite controindicazioni rispetto al diabete, perché non soltanto può favorirne l’insorgenza, ma può anche aumentarne il rischio di complicanze (come quelle cardiovascolari) quando la patologia è già in atto (del tema abbiamo parlato, per esempio, qui).
La ricerca è stata condotta da ricercatori della Perelman School of medicine, di Filadelphia, Pennsylvania, e della School of medicine Johns Hopkins, Baltimora, Maryland, (“Activation of AMPK by metformin improves withdrawal signs precipitated by nicotine withdrawal” di Julia K. Brynildsen, Bridgin G. Lee, Isaac J. Perron, Sunghee Jin, Sangwon F. Kim, Julie A. Blendy), ed è stata pubblicata sulla rivista Pnas (chi padroneggia la lingua inglese può approfondire l’argomento leggendo qui).
Sappiamo bene che uno dei problemi maggiori per chi vuole smettere di fumare sono le crisi di astinenza, che spingono il soggetto ad accendersi la sigaretta per contrastarne gli spiacevoli sintomi, e quindi a vanificare anche i migliori propositi. Il fumatore che smette è infatti spesso soggetto ad ansia, irritabilità, difficoltà di concentrazione, nervosismo e per placare il malessere è indotto a ritornare sui suoi passi.
Secondo un recente studio americano, la metformina, farmaco contro il diabete di tipo 2 molto conosciuto, è in grado di ridurre i sintomi delle crisi di astinenza da nicotina, aiutando così chi cerca di smettere di fumare. Altri studi sono necessari, ma si apre una strada promettente.
I ricercatori statunitensi hanno sperimentato la metformina su alcuni topi che avevano assunto nicotina, verificando che con il farmaco non manifestavano i segni tipici delle crisi di astinenza, in particolare il più evidente negli animali, l’ansia. L’assunzione del farmaco su topi ha infatti completamente prevenuto i sintomi di ansietà, causati da crisi di astinenza da nicotina, a un dosaggio che non ha inciso sul peso corporeo, sul consumo di cibo, sui livelli di glicemia. Altri studi saranno necessari in futuro, ma questa ricerca sembra aprire una strada promettente.
Gli autori ricordano che negli Usa il fumo di sigaretta è la principale causa di malattia e morte prevenibili. Il punto è che, nonostante sia ormai notorio che smettere di fumare porta molti benefici alla salute, i risultati ottenuti con i rimedi e i medicamenti attualmente usati oggi (come terapie sostitutive, farmaci antidepressivi) sono ancora troppo bassi. Infatti, sebbene il 70% dei fumatori esprima il desiderio di smettere, soltanto il 15% ce la fa.
I pesanti sintomi dell’astinenza sono la ragione per cui molte persone fanno fatica a smettere di fumare. Anche quando sono convinte di doverlo fare, non ci riescono, perché è come se l’organismo reagisse all’interruzione dell’abitudine cronica alla nicotina, percependola inizialmente come uno squilibrio e trasmettendo sintomi di malessere. Secondo i ricercatori, agendo su un meccanismo regolatore del nostro organismo (una proteina chiamata Ampk) nell’ippocampo del nostro cervello, si possono ridurre i sintomi della crisi di astinenza e quindi facilitare la cessazione dell’abitudine al fumo., cosicché l’organismo possa abituarsi a un nuovo equilibrio, più sano, senza più sigarette. L’assunzione di metformina sembra avere questa capacità di azione.
Quello che si è osservato è che la proteina Ampk nell’ippocampo è attivata in caso di uso cronico di nicotina, ma i suoi livelli si abbassano rapidamente quando si smette di fumare e questo fenomeno produce quei sintomi citati. Se si riesce invece a mantenere alto il livello di Ampk anche quando si interrompe l’assunzione abituale di nicotina, si possono attenuare quei sintomi ed evitare quello stress che l’organismo segnala quando avverte un cambiamento brusco rispetto al suo status abituale. Dallo studio risulta che la metformina dimostra di essere un attivatore diretto di Ampk nel cervello, con una azione positiva sugli effetti prodotti da crisi di astinenza da nicotina.
I ricercatori propongono che l’attivazione dell’Ampk nel cervello tramite metformina possa essere presa in considerazione come una nuova farmacoterapia per la disassuefazione dal fumo. Secondo gli autori, l’efficacia della metformima nella riduzione dei sintomi da astinenza, unita al riconosciuto profilo di sicurezza nel trattamento del diabete, dovrebbe incoraggiare la ricerca a svolgere altri studi clinici futuri per aumentare la percentuale di fumatori che smettono.