Succede ancora purtroppo (le cronache ne hanno riportato casi anche di recente) che il diabete di tipo 1 non sia tempestivamente riconosciuto, che i suoi classici sintomi (la sete costante, il bisogno frequente di urinare, un senso anormale di debolezza) non siano individuati subito come segnali della patologia. Può accadere che la famiglia di un bambino colpito da diabete di tipo 1 non se ne accorga o non capisca, perché spesso, semplicemente,  non conosce il problema. Può succedere che la diagnosi stessa fatta dal medico sia errata, perché i sintomi del diabete, specialmente quando si tratta di bambini molto piccoli, vengono interpretati come qualcosa d’altro  e la glicemia non viene misurata. Per esempio, in un neonato o in un bimbo di pochi mesi o anni, il respiro affannoso può essere sintomo di diabete, ma può essere scambiato per un attacco d’asma.

Non esistono precise statistiche che ci dicano quanti errori del genere si commettano, probabilmente non sono molto frequenti, però capitano e avviene così che non si intervenga per tempo. Le conseguenze di un diabete di tipo 1 non diagnosticato in tempo e quindi non curato possono essere irreparabili: dall’edema cerebrale, con danni neurologici permanenti, causato dalla chetoacidosi, una complicanza grave determinata dalla mancanza di insulina, sino alla morte.

Una diagnosi tempestiva salva la vita e permette di praticare immediatamente quelle cure che consentono a chi ha il diabete di condurre una esistenza serena e normale, controllando quotidianamente la propria condizione.

E’ indispensabile quindi rafforzare l’informazione e la conoscenza della problematica sia tra gli operatori sanitari, sia nella popolazione, affinché non possa mai accadere che i sintomi del diabete di tipo 1 non siano riconosciuti e la necessaria terapia insulinica non sia immediatamente avviata.

Le persone con diabete e i loro medici curanti sanno bene che il bisogno continuo di bere e di andare in bagno per urinare sono segnali classici del diabete di tipo 1 e sanno che occorre subito controllare la glicemia, l’indicatore principale della patologia. Ma tutti quanti lo devono sapere per poterla riconoscere, a cominciare dai genitori di bimbi molto piccoli (anche se casi di diagnosi tardiva si sono registrati pure in bambini grandicelli o in adolescenti).  Il diabete è un evento che può succedere, è qualcosa che può di colpo entrare nelle nostre vite o in quelle dei nostri cari: esserne consapevoli è il punto di partenza per fronteggiarlo efficacemente. Se ci sono lacune nella conoscenza e nell’informazione, è indispensabile colmarle, con tutti gli strumenti informativi disponibili.