Se gravidanza e diabete si incontrano, sia nel caso di persone che sviluppano un diabete gestazionale sia nel caso di donne con diabete che aspettano un figlio, l’attività fisica è consigliabile per tenere sotto controllo la glicemia. Deve però trattarsi di un esercizio moderato e bilanciato, da svolgere dopo avere sentito il parere del diabetologo, perché sia l’iperglicemia sia eventuali crisi ipoglicemiche possono avere effetti pericolosi sia per la madre sia per il nascituro.
Una attività fisica corretta e salutare per una futura mamma che abbia il diabete deve quindi essere praticata osservando alcune sagge precauzioni, come quelle indicate nel libro “Fare sport con il diabete” di Gerardo Corigliano, Mariano Agrusta e Cristina De Fazio. Le riassumiamo qui di seguito.
- L’intensità dell’esercizio va regolata in base alla personale percezione dello sforzo (da lieve a poco faticoso).
- Il tipo di attività fisica da scegliere dovrebbe essere caratterizzato da alternanza di esercizi poco prolungati (massimo 30 secondi) con periodi di riposo durante i quali monitorare i movimenti attivi fetali o le eventuali contrazioni uterine anche con la semplice palpazione dell’addome.
- Adattamento dell’esercizio alla dieta: fare pasti frequenti e a sufficiente distanza dall’esercizio.
- I controlli da fare in relazione all’esercizio da praticare implicano: l’aggiustamento dell’eventuale terapia insulinica; l’incremento della frequenza dell’automonitoraggio delle glicemie e dei livelli dei corpi chetonici nelle urine.
- Attività sconsigliate: meglio evitare le attività motorie in cui si esercita una forza contro una resistenza (sollevamenti, lanci, remare, e via dicendo), quelle pericolose e traumatiche oppure quelle che sottopongono il tronco e la zona pelvica a uno stress eccessivo.
- Esercizi da preferire: è consigliabile effettuare attività fisiche aerobiche, possibilmente eseguendole con un’intensità lieve-moderata: il nuoto, la cyclette, gli esercizi per le braccia (senza l’uso di pesi) e le passeggiate.
L’esercizio fisico moderato, da praticare con regolarità, deve essere affiancato da una corretta alimentazione, da un controllo del peso, dal monitoraggio costante della glicemia, e, naturalmente, dall’osservanza della terapia prescritta.
La Società italiana di diabetologia ricorda che “poco meno della metà delle donne con diabete sono in età riproduttiva e rappresentano oltre 60 milioni di donne in tutto il mondo”. Secondo dati del Ministero della Salute, le gravidanze con presenza di diabete in Italia sono più di 40.000 l’anno.
La Sid sottolinea inoltre che “le donne affette da diabete hanno una maggiore difficoltà a concepire e presentano un maggior numero di complicanze”.
Alle donne già diabetiche prima della gravidanza vanno aggiunte coloro che sviluppano il diabete durante la gravidanza: “circa il 15 per cento delle gravide sviluppa un diabete gestazionale, che rappresenta una condizione di rischio importante, ma spesso sottovalutata, sia per la salute della madre sia per quella del bambino”.
Se seguito e curato con la tempestività e l’attenzione necessaria, il diabete gestazionale regredisce e scompare dopo il parto senza lasciare conseguenze, ma può rappresentare un fattore di rischio di insorgenza di diabete di tipo 2, nei cinque-dieci anni successivi.
Di gravidanza e diabete abbiamo parlato altre volte sul nostro sito: potete approfondire leggendo qui e qui).