Un gruppo di ragazzi con diabete e genitori dell’Associazione diabete giovanile del Trentino ha realizzato un calendario 2018 nel quale racconta l’esperienza di un’intensa iniziativa educativa: un trekking da Norcia ad Assisi, compiuto prima che il terremoto scatenasse la sua furia su quelle bellissime terre.
Il calendario della Adgt intreccia il diabete di tipo 1 con il terremoto, che ha colpito le terre in cui poco tempo prima si è svolto il campo educativo di trekking, da Norcia ad Assisi, descritto dai partecipanti con fotografie e testi.
I mesi dell’anno sono accompagnati da testi nei quali i protagonisti descrivono da un lato il loro viaggio e dall’altro come quell’esperienza si è intrecciata con la loro condizione quotidiana (vissuta direttamente in prima persona oppure molto da vicino in veste di mamme e papà), immaginando anche il diabete come una sorta di viaggio. Al di là del riferimento all’esperienza del trekking, le riflessioni di chi ha redatto il calendario vogliono essere un momento di condivisione di pensieri, stati d’animo, speranze che anche i lettori che non hanno preso parte al viaggio possono ben comprendere e in cui possono riconoscersi.
La decisione di dedicare un calendario a quel campo educativo è stata presa anche per rendere omaggio a quel territorio martoriato dagli eventi: le numerose fotografie che corredano i testi ritraggono sia i partecipanti al trekking sia i meravigliosi paesaggi attraversati durante il cammino.
Così racconta Sabrina Moser Ianes, storica attivista della Adg del Trentino e madre di due ragazze con diabete (potete leggere di lei anche qui): “Prima del terremoto un gruppo di ragazzi della nostra Associazione, come campo educativo, ha intrapreso un trekking da Norcia ad Assisi: 120 chilometri a piedi, durante i quali hanno potuto ammirare le bellezze di quel territorio, sia a livello di natura sia di costruzioni, molte delle quali però oggi non esistono più a causa del sisma. Ecco: con questo calendario si è voluto intrecciare il diabete di tipo 1 con il terremoto. Entrambi, quando arrivano, portano un violento cambiamento. La confusione iniziale, il disorientamento, la paura di non sapere quello che ci aspetta è ciò che si prova al momento dell’esordio del diabete: dentro e a volte anche fuori di noi, sembra proprio che un terremoto sia passato e abbia spazzato via tutto… progetti, speranze, gioia, sicurezza. Si deve ricominciare poco alla volta a ricostruire quello che prima ci permetteva di sentirci forti, ma questa volta lo si deve fare per poter sentirci ancora più forti”.
C’è una parola-chiave che lega i testi che corredano il calendario: è “resilienza”, cioè la capacità di assorbire un colpo senza rompersi, qualità che vale sia per gli oggetti materiali sia per la sfera psicologica, e che è una dote preziosa per reagire a una diagnosi di diabete senza abbattersi e imparare a gestirlo attivamente e positivamente.
Riportiamo qui l’introduzione al calendario che sottolinea appunto il senso della resilienza e riflette sulla profonda ferita portata dal terremoto, comparabile con quella che lascia l’arrivo del diabete: “Il trauma che un terremoto crea intacca qualcosa di profondo, qualcosa che è legato all’identità delle persone, alle certezze di una vita, a una quotidianità che non esiste più, all’incertezza sul futuro. Il terremoto scuote la quotidianità, l’ordinario, il sicuro. L’abilità di combattere e rialzarsi più forti di prima è racchiusa nella parola “resilienza”, che indica appunto quella capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità”.
Sabrina Moser Ianes (Adgt): “Il progetto è stato fatto mettendo insieme figli e genitori, perché, come diciamo sempre, quando il diabete di tipo 1 arriva in una famiglia, di diabete si ammala tutta la famiglia”.
Sabrina tiene a mettere in risalto il carattere “familiare” di questa esperienza: “Il progetto -spiega- è stato fatto mettendo insieme figli e genitori, perché, come diciamo sempre, quando il diabete di tipo 1 arriva in una famiglia, di diabete si ammala tutta la famiglia in quanto è inevitabile un riprogrammare e riadattare tutto”.
Il calendario (come quelli realizzati negli anni scorsi dalla Adgt) sarà distribuito nelle scuole, gratuitamente. A chi ne vorrà una copia sarà dato semplicemente con una offerta libera. Spiega Sabrina: “Come sempre, quello che riusciremo a raccogliere sarà utilizzato per i campi scuola dedicati ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. Ne abbiamo stampate 3000 copie e abbiamo già iniziato la distribuzione, ma, a quanto pare, piace, perché ne stanno andando via decine e decine ogni giorno. C’è stato anche un incontro in Vaticano con Papa Francesco e ne abbiamo donato una copia anche a lui!”. Per ulteriori informazioni, potete visitare il sito dell’Associazione trentina.