La prima colazione è una buona abitudine da praticare regolarmente: aiuta a prevenire il diabete o a gestirlo bene se ci si deve convivere. Eppure non tutti la fanno, ignorandone o sottovalutandone i benefici.

La prima colazione deve essere inserita nel piano quotidiano della nostra alimentazione, che deve prevedere tre pasti principali (la colazione del mattino, il pasto del mezzogiorno e la cena serale). Sono consigliabili, secondo il principio della frammentazione dei pasti (che aiuta a limitarne le quantità e quindi a contrastare e rallentare la salita della glicemia), anche due o tre merende leggere (per esempio, a metà mattina o a metà pomeriggio). Chi ha il diabete deve sempre ricordarsi di rapportare l’alimentazione da praticare alla terapia insulinica e farmacologica che sta seguendo e all’equilibrio della glicemia da mantenere. Da questo dipende l’opportunità di assumere o no qualche merenda. Ma i tre pasti fondamentali devono essere sempre rispettati.

Saltare la prima colazione è uno degli errori alimentari oggi più frequenti. Farla regolarmente favorisce l’equilibrio metabolico.

Se il pranzo e la cena si osservano regolarmente, la prima colazione spesso si “salta”, come se fosse una tappa secondaria o un pasto di “minore importanza”. Invece non lo è e trascurarla è uno degli errori alimentari che favoriscono lo sviluppo di obesità, che spesso conduce all’insorgenza di diabete.

Sappiamo che oggi 8 persone con diabete su 10, non in cura con insulina, hanno un indice di massa corporea superiore alla norma, e che il 30% è obeso. Delle persone in trattamento con insulina, 6 su 10 dichiarano di essere sovrappeso o obese, 1 su 4 è obesa. Sottolinea Paolo Sbraccia, presidente della Società italiana dell’obesità (Sio): “Quanto più una persona è sovrappeso, maggiore è il rischio che possa sviluppare il diabete. Se consideriamo che solo in Italia il 10 per cento della popolazione è obesa e il 40 per cento in sovrappeso, possiamo capire che cosa può riservarci il futuro”.

Proprio la prima colazione (insieme con la regolare attività fisica) è uno strumento prezioso per contrastare il rischio di sovrappeso e obesità. Viceversa, la sua assenza nelle abitudini alimentati quotidiane è correlata all’eccessivo aumento di peso. Vi sono diversi studi che hanno dimostrato questa relazione, attestando contemporaneamente che negli ultimi vent’anni la buona abitudine della colazione del mattino è stata abbandonata da molti (si possono citare in materia il lavoro del ricercatore statunitense H.J. Leidy e quello del Registro nazionale Usa del controllo del peso – National weight control registry o Nwcr).

Quindi, facciamola questa prima colazione, cerchiamo di trovare il tempo la mattina prima di andare a lavorare o a scuola, perché fa bene. E ricordiamoci che nel nostro piano alimentare è consigliabile il consumo di frutta e verdura in buone quantità e la limitazione di cibi con tanti grassi e zuccheri.

In particolare, gli adolescenti trascurano spesso la prima colazione, andando incontro a maggiori rischi di sovrappeso e in prospettiva di diabete di tipo 2

Una buona colazione del mattino per un adolescente dovrebbe essere fatta entro le 10 e garantire un apporto di energia compreso fra le 250 e le 650 calorie, il 18-35% dell’apporto energetico giornaliero necessario. Risulta purtroppo che circa il 30% degli adolescenti la salti sempre e fino al 60% tre o più volte la settimana. Questo è uno dei fattori che spiegano perché oggi in Italia vi sia un 30% di bambini e adolescenti in sovrappeso od obeso, situazione preoccupante che aumenta il rischio di sviluppo in soggetti molto giovani di diabete di tipo 2, un tempo ritenuta una classica patologia degli adulti. Tra i bambini che non fanno la prima colazione, il 48,5% risulta in sovrappeso, mentre tra quelli che la fanno regolarmente la percentuale scende al 33,5%.

Commenta il professor Paolo Brunetti, già presidente della Società italiana di diabetologia: “si è osservato come i giovani in sovrappeso od obesi saltino la prima colazione con una probabilità due volte superiore a quella dei soggetti di pari età normopeso. A rendere questo comportamento alimentare ancor meno salutare, contribuisce il fatto che esso si stabilisce in un periodo della vita particolarmente sensibile come l’adolescenza, con una tendenza a cristallizzarsi mantenendosi anche durante la vita adulta con le inevitabili conseguenze sul peso corporeo, sulla futura comparsa di diabete e sulle condizioni generali di salute”. D’altra parte, “è stato dimostrato che i soggetti che consumano abitualmente la colazione ricorrono con minore frequenza a merende di vario tipo, abitualmente ricche in zuccheri o sale e ad alto contenuto calorico e all’uso di bevande zuccherate. Inoltre, è emerso come all’abitudine della colazione si associ, in genere, un regime dietetico più salutare perché più ricco di vegetali, frutta, latte e cereali integrali e, quindi, di fibre, vitamine (vitamine A, C, B6, B12, riboflavina, tiamina, niacina e acido folico), minerali (calcio, fosforo, potassio e magnesio) e, viceversa, più povero di colesterolo e grassi saturi”.

Continua Brunetti: “L’abitudine di consumare la colazione ha anche effetti positivi sul metabolismo glucidico. Più studi hanno dimostrato che saltare la colazione conduce, malgrado la omissione di un pasto, alla introduzione, nel corso della giornata, di un numero di calorie superiore rispetto a chi fa colazione. E ancora, saltare la colazione porta a una riduzione della sensibilità insulinica e a un innalzamento della glicemia postprandiale dopo il pranzo. Ciò si deve, verosimilmente, agli effetti benefici che la prima colazione ha sul controllo dell’appetito, sulla regolazione del senso di sazietà e sulla secrezione e sensibilità insulinica, attraverso l’attivazione di specifici circuiti cerebrali di cui sono una testimonianza alcune risposte ormonali tra cui il critico incremento, rispetto alla sera, della concentrazione plasmatica di Acth e di cortisolo e la maggiore produzione dell’ormone della sazietà Pyy in risposta a uno stimolo alimentare”.

È quindi consigliabile fare regolarmente un pasto al mattino, preferibilmente ricco di cereali integrali e con un adeguato apporto di proteine, perché agevola il mantenimento di un buon equlibrio del metabolismo, aiuta a prevenire il sovrappeso (e quindi in prospettiva il diabete).