Mangiare uova non fa male a chi ha il diabete: questo comune alimento è stato infatti rivalutato da un recente studio condotto da un ricercatore australiano della Università di Sydney (il dottor Nicholas Fuller), che ha dimostrato che tra uova e diabete di tipo 2 non c’è conflitto.

Negli Stati Uniti, in particolare, il rapporto tra uova e diabete di tipo 2 è valutato con cautela, come potenzialmente rischioso per la salute. Infatti, le linee guida americane oggi consigliano prudenza nel consumo di uova e raccomandano che l’introduzione di colesterolo con la dieta sia inferiore a 300 mg/die nei soggetti sani e a 200 mg/die per chi ha il diabete di tipo 2: suggeriscono quindi alle persone con diabete di tipo 2 di non mangiare più di quattro uova la settimana. Secondo la ricerca australiana, invece, una dieta anche ricca di uova non nuoce ai diabetici di tipo 2.

Lo studio di Sydney ha per la prima volta eseguito un’osservazione prospettica, randomizzata, sulla relazione tra consumo di uova e diabete di tipo 2. Ha quindi valutato gli esiti di una dieta ricca di uova in soggetti con prediabete o diabete, esaminando 140 soggetti, sottoposti, per gruppi, a diete diverse per tre mesi: una dieta a ridotto contenuto di uova (due la settimana) e una ad alto contenuto (due uova al giorno a colazione per sei giorni la settimana).

Al termine dello studio non è stata rilevata, tra i due gruppi, alcuna differenza nella concentrazione di trigliceridi e di colesterolo Ldl (quello “cattivo”, da distinguere da Hdl, quello cosiddetto “buono”) e neppure nell’andamento e controllo della glicemia. L’elevata quantità di uova assunta da uno dei due gruppi monitorati non ha dunque  avuto effetti negativi sui parametri fondamentali degli individui controllati.