L’esercizio fisico con il diabete, sia di tipo 1 sia di tipo 2, è una buona abitudine, sana e raccomandata, che, insieme con dieta, farmaci e insulina rappresenta uno dei pilastri su cui fondare il controllo della condizione diabetica. Ne abbiamo parlato diverse volte, per esempio qui e qui.

L’attività fisica e sportiva regolare fa bene a chi ha il diabete, ma deve essere scelta e modulata in base alle caratteristiche della persona, a cominciare dal tipo di diabete e dalla terapia prescritta.

Non basta fare dell’attività fisica e sportiva un impegno costante, serio e regolare, ma bisogna anche modularlo in base all’età, alle personali condizioni fisiche, alle proprie predisposizioni, alla terapia e al consiglio del diabetologo, che è in grado di tenere nella giusta considerazione tutte le caratteristiche del paziente. Ovviamente la persona con diabete deve far valutare il suo stato di salute complessivo, perché un conto è controllare la propria condizione semplicemente con la dieta, altro è essere in terapia con i farmaci orali, uniti a un’alimentazione corretta, o avere necessità di iniezioni di insulina. Ricordiamoci che l’attività fisica e sportiva aiuta a tenere sotto controllo la glicemia e a far sì che non salga troppo, ma deve essere praticata e condotta facendo attenzione a evitare il rischio opposto, quello di un eccessivo abbassamento, cioè di una ipoglicemia (ne abbiamo scritto anche qui).

Vediamo allora come l’esercizio fisico con il diabete debba essere scelto e praticato in armonia con la terapia prescritta e alcune indicazioni su come comportarsi nei diversi casi, avendo sempre l’accortezza di consultare il proprio diabetologo per poter prendere la decisione giusta in base alla propria personale condizione.

Esercizio fisico e dieta

La persona con diabete di tipo 2 in cura con dieta e attività fisica deve sempre ricordare di controllarsi con rigore e di rispettare fedelmente le prescrizioni del medico. Si sa che è sempre in agguato il rischio che la gola prenda il sopravvento, portandoci a mangiare e bere più del dovuto, soprattutto al di là delle effettive necessità energetiche richieste dall’organismo e, spesso, anche con alimenti non proprio salutari. Ma sappiamo bene che attenersi a un corretto apporto dietetico è un imperativo categorico per la persona con diabete. Lo è anche l’attività fisica, che può contribuire a tenere la situazione sotto controllo. Un’alimentazione adeguata, supportata dall’esercizio fisico, infatti, contribuisce a ridurre il livello del glucosio nel sangue. In certi casi, poi, fare un po’ di sport è assolutamente necessario, per impedire che la glicemia salga tra un pasto e l’altro.

Per accorgersi di quanto sia importante impegnarsi con costanza in un’attività fisica basta controllare il proprio profilo glicemico giornaliero, con un autocontrollo prima di un pasto e poi due ore dopo. Si potrà così constatare come l’esercizio fisico abbia “bruciato” glucosio, consentendo alla glicemia di ritornare verso valori normali. Tra l’altro, è proprio grazie all’esercizio fisico che possiamo concederci qualche trasgressione, consumare un po’ più del consentito un alimento particolarmente gradito, senza che per questa trasgressione, purché lieve, il diabete venga scompensato. Piccole libertà, ovviamente, che vanno ben controllate e contenute.

Esercizio fisico e medicinali

Il diabetico di tipo 2, che si cura con i farmaci ipoglicemizzanti orali, sa bene che fare un po’ di sport aiuta. Ma il modo di coniugare farmaci e attività fisica differisce a seconda del principio attivo introdotto. Chi vuole fare un sano e regolare esercizio fisico con il diabete di tipo 2 curato con medicinali ipoglicemizzanti deve dunque tenere presenti alcune importanti differenze.

Alcuni farmaci, come le sulfaniluree (o sulfoniluree), fanno aumentare la secrezione di insulina dal pancreas e favoriscono un maggior consumo di glucosio nei tessuti. Ma non tutti i farmaci sono uguali, perché alcuni hanno un’azione breve, altri un’azione più prolungata e, quindi, dovrà essere diverso il loro impiego rispetto all’esercizio fisico, per evitare di incorrere in una crisi ipoglicemica. Questo pericolo va prevenuto o riducendo la dose del farmaco, oppure mangiando qualcosa prima o durante l’attività sportiva. In ogni caso, fare esercizio fisico è sempre utile, perché consente di controllare l’apporto di glucosio, quando per esempio il farmaco non ottiene del tutto i risultati sperati. Per esempio, se, dopo aver mangiato, la glicemia si alza eccessivamente, pur avendo preso la pastiglia, un po’ di ginnastica aiuta a ridurla, fino a normalizzare il profilo glicemico.

Vi sono inoltre farmaci orali (per esempio, le biguanidi) che non stimolano la secrezione d’insulina da parte del pancreas, ma migliorano l’uso del glucosio da parte delle cellule. Pertanto, se la persona con diabete di tipo 2 che li usa è ben compensata, l’esercizio fisico non richiede particolari attenzioni, perché in questo caso non c’è pericolo di incorrere in un’ipoglicemia.

Esercizio fisico e insulina

In caso di diabete insulinodipendente (diabete di tipo 1) bisogna, innanzitutto, accertare se il metabolismo del glucosio è ben controllato grazie alle iniezioni di insulina. In questo caso l’esercizio fisico aumenta il consumo di glucosio e così la glicemia tenderà a scendere. Attenzione, allora, a non indurre ipoglicemia. Perché l’insulina, una volta entrata in circolo, esercita tutto il suo effetto, aumentando il consumo di glucosio e comportando una conseguente caduta della glicemia. Aggiungere a questo effetto anche un maggior consumo di glucosio in seguito all’attività fisica può allora diventare pericoloso e causare un abbassamento eccessivo della glicemia. È necessario, pertanto, seguire sempre i consigli del diabetologo, imparando sia a valutare bene l’intensità dell’esercizio fisico, sia a modificare l’apporto di insulina, sia, eventualmente, a premunirsi mangiando qualcosa prima o durante l’attività sportiva.