Si può mantenere la glicemia sotto controllo nel diabete di tipo 2, abituandosi a mangiare un antipasto leggero, per esempio un uovo sodo o un pezzetto di formaggio, prima di un pasto ricco di carboidrati. Infatti, cominciare il pasto con cibi non glucidici, ma a base di proteine e lipidi, aiuta a evitare le impennate dei valori glicemici (i cosiddetti picchi glicemici) prodotti da una successiva assunzione di glucidi (carboidrati) . Un antipasto ben scelto può quindi contribuire a un’alimentazione sana ed equilibrata.

Uno studio dell’Università di Pisa ha dimostrato che assumere un antipasto leggero non glucidico ma a base di proteine e lipidi (per esempio, un uovo sodo o un pezzo di formaggio) aiuta a contenere gli effetti di aumento della glicemia prodotti da un successivo pasto a base di carboidrati.

In che modo l’abitudine di mangiare un antipasto ben calibrato ci può consentire di tenere la glicemia sotto controllo a tavola? Uno studio del Dipartimento di Medicina clinica e sperimentale dell’Università di Pisa (condotto da Emanuele Filice, Domenico Tricò, Simona Baldi, Andrea Natali), presentato al recente congresso nazionale della Società italiana di diabetologia, ha dimostrato una relazione tra l’assunzione di un antipasto a base di proteine e lipidi e un miglior controllo della glicemia dopo un pasto a base di carboidrati.

I ricercatori hanno rilevato che l’assunzione di alimenti non glucidici migliora la risposta glicemica acuta a un successivo carico di glucosio, in quanto mette in moto specifici meccanismi fisiologici, tra i quali il rallentamento dello svuotamento gastrico. Questo studio ha osservato gli effetti di un piatto misto, lipidico e proteico, sulla tolleranza al glucosio a distanza di qualche ora dal pasto. I ricercatori hanno quindi concluso che, in persone con diabete di tipo 2, un antipasto a base di proteine e lipidi migliora sensibilmente la tolleranza a un successivo pasto ricco di glucidi, attenuando la salita della glicemia. L’effetto positivo si manifesta per tutta la fase postprandiale ed è determinato da una rallentata comparsa in circolo del glucosio orale e da un miglioramento della funzione beta-cellulare. Questi risultati suggeriscono dunque un potenziale ruolo terapeutico di antipasti non glucidici nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, poiché favoriscono la capacità di tenere la glicemia sotto controllo.

Lo studio di Pisa ha esaminato otto pazienti con diabete di tipo 2 in buon controllo, sottoposti a due carichi orali di glucosio nello spazio di cinque ore, preceduti dall’assunzione di 500 ml di acqua, oppure di un uovo sodo, 50 g di parmigiano e 300 ml di acqua. L’ingestione di questi elementi prima del carico di glucosio ha fatto registrare una riduzione della risposta glicemica (cioè dell’aumento dei valori della glicemia) e un incremento della secrezione dell’insulina e dell’insulinemia.