Amd chiede di migliorare l’accesso ai farmaci innovativi per il diabete, superando le disparità e le limitazioni ancora esistenti oggi in Italia.

Una questione da tempo segnalata dai diabetologi italiani, che Amd torna a sottolineare in un comunicato dedicato alla nomina del nuovo direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), l’ente ministeriale che si occupa della regolamentazione e della vigilanza su tutto ciò che riguarda i medicinali in Italia.

Al nuovo direttore generale, il medico e farmacologo clinico Nicola Magrini, l’Associazione medici diabetologi, con le parole del suo presidente Paolo Di Bartolo, rivolge “congratulazioni e auguri di buon lavoro” e offre la propria “piena disponibilità a collaborare con l’Agenzia nell’ottica di migliorare su tutto il territorio nazionale l’accesso alle terapie e garantire la centralità della persona con diabete, consapevoli dell’importanza di coniugare appropriatezza e sostenibilità”.

Amd (come anche la Sid, Società italiana di diabeotologia) ha più volte ricordato che oggi la diabetologia ha a disposizione farmaci innovativi per il diabete sicuri ed efficaci che consentono una migliore gestione della patologia e una maggiore protezione contro le sue complicanze, che però risultano ancora sottoutilizzati per cause diverse, che andrebbero superate: per esempio, i differenti criteri di scelta delle singole amministrazioni regionali che governano la sanità o i limiti posti alla prescrivibilità dei medicinali da parte dei medici di famiglia, che pure hanno in carico parecchi pazienti diabetici (attualmente, infatti, i farmaci innovativi devono essere prescritti dal diabetologo). Di questi temi potete leggere anche qui, qui e qui sul nostro sito.

Il presidente di Amd Di Bartolo: “Abbiamo la disponibilità di terapie che hanno dimostrato di ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari e renali, di mortalità e di ospedalizzazioni”. “I farmaci non possono più essere considerati come una semplice ‘voce di spesa’ a sé stante, ma come elemento che concorre in modo decisivo all’efficacia del percorso di cura nel suo complesso”.

Spiega infatti il presidente Di Bartolo: “Oggi più che mai i farmaci innovativi rappresentano un valore e non un mero costo nella gestione di questa patologia cronica così impattante. Per la prima volta, nel mondo diabete, abbiamo la disponibilità di terapie che hanno dimostrato di ridurre il rischio di complicanze cardiovascolari e renali, di mortalità e di ospedalizzazioni. Auspichiamo pertanto un superamento della visione ‘a silos’ della spesa per i farmaci dal punto di vista della valutazione dell’impatto economico, poiché i farmaci non possono più essere considerati come una semplice ‘voce di spesa’ a sé stante, ma come elemento che concorre in modo decisivo all’efficacia del percorso di cura nel suo complesso”.

All’Aifa e al suo nuovo direttore Magrini, quindi, si rivolge un preciso auspicio: “Il miglior augurio che possiamo inviare al nuovo direttore generale dell’Agenzia -continua Di Bartolo- è quello di riuscire a concorrere in modo sostanziale al superamento delle disparità di accesso ai farmaci innovativi ancora evidenti nel nostro Paese. Una non pari opportunità di cura, spesso su base regionale, che dipende non solo dalle differenti politiche di rimborso delle terapie adottate dalle singole Regioni, ma anche dall’impossibilità di prescrizione delle ‘nuove’ terapie da parte della medicina generale. Siamo dunque disponibili e aperti al dialogo con Aifa, nel comune intento di garantire a tutte le persone con diabete le prestazioni migliori e un’assistenza più equa, in tutto il Paese”.

Di farmaci innovativi per il diabete abbiamo parlato anche qui, qui e qui.